Sta accadendo in tutte le città, e dilaga come una piaga inevitabile, spandendosi a macchia d’olio seguendo una marcia inesorabile.
I negozi, nei centri storici ma anche nelle periferie, continuano a chiudere, a mollare la presa e ad abbassare definitivamente le serrande, battuti senza possibilità di appello dai centri commerciali e dai megastore che ormai inaugurano nuovi spazi dovunque.
Se, infatti, in precedenza ciò accadeva in special modo nei centri storici, dove ovviamente c’è maggior affluenza di clienti, ora questo fenomeno si sta verificando anche nelle periferie, senza più rispetto per i piccoli negozi che, per tradizione, hanno animato i quartieri per decenni.
Per questo motivo, Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, ha lanciato un appello al Governo per poter favorire il ripopolamento commerciale delle città, intervenendo con un’efficace politica di agevolazioni fiscali.
Il presidente di Confcommercio si è rivolto anche alle associazioni dei proprietari immobiliari, per discutere a proposito di una revisione delle formule contrattuali e per rendere i canoni commerciali più accessibili, poiché spesso i contratti di vendita e locazione sono davvero improponibili.
Ecco le parole di Sangalli: “L’analisi del nostro Ufficio Studi conferma come, dal 2008 ad oggi, si riducono nei centri storici e nelle periferie, tutte le tipologie distributive – in particolare libri, giocattoli e abbigliamento – ad eccezione della ristorazione e del commercio ambulante che, al Sud, registra un vero e proprio boom. Una progressiva rarefazione commerciale che riduce la qualità della vita dei residenti e l’appeal turistico delle nostre città. Senza i negozi nelle città c’è meno socialità, meno bellezza, più criminalità. E’ un problema grave perché le città sono di tutti e per tutti costituiscono una risorsa di inestimabile valore. Come Confcommercio, già da tempo, abbiamo messo in campo diverse iniziative concrete per riqualificare e valorizzare le aree urbane. Ma questo non basta. Chiediamo al Governo di favorire il ripopolamento commerciale delle città attraverso un’efficace politica di agevolazioni fiscali e proponiamo alle associazioni dei proprietari immobiliari di aprire un confronto per la revisione delle formule contrattuali e per rendere i canoni commerciali più accessibili”.
Vera MORETTI
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