Italia senza rivali per il peso delle pmi sull’economia nazionale

Si è appena concluso il summit del G7 tenutosi a Taormina, dove l’Italia, insieme a Stati Uniti, Canada, Giappone, Germania, Francia e Regno Unito, ha affrontato i temi di politica estera, commercio, clima, energia, sicurezza, innovazione e sviluppo in Africa.

Le sette maggiori economie avanzate detengono il 46,2% del PIL mondiale e presentano situazioni differenziate rispetto ad alcuni indicatori chiave.

Per quanto riguarda l’Italia, spicca per il numero di occupati e piccole imprese con meno di 50 addetti, che costituiscono una percentuale del 67,2% dell’occupazione del totale delle imprese, davanti alla Francia con il 47,9%, alla Germania con il 42,0%, al Regno Unito con il 37,3%, al Canada con il 35,6%, al Giappone con il 34,3% e agli Stati Uniti d’America con il 27,9%.

Nonostante questa buona performance, l’Italia rimane comunque all’ultimo posto, tra le sette economie, nella classifica del Fare impresa redatta dalla Banca Mondiale, e al 50esimo posto nel mondo, dietro al Giappone (34° posto nel mondo) e alla Francia (29° posto nel mondo).
E’ più facile fare impresa, invece, nel Regno Unito (7° nel mondo), negli Stati Uniti (8° posto), in Germania (17° nel mondo) e in Canada (22° nel mondo).

Tra le cause di questo scarso posizionamento c’è anche una maggiore tassazione d’impresa, poiché, ad esempio, il total tax rate, l’indicatore che sintetizza l’entità del prelievo fiscale sui profitti di impresa, è più basso in Canada (21,0%), seguito da Regno Unito (30,9%), Stati Uniti (44,0%), Germania e Giappone (entrambe con il 48,9%), mentre la tassazione più elevata si riscontra in Italia (62,0%) e Francia (62,8%).

Anche la burocrazia non ci aiuta, perché nonostante il notevole miglioramento di quest’anno, l’Italia è il paese in cui le imprese impiegano il maggior numero di ore per pagare le tasse (240 ore all’anno), 67 ore in più rispetto alla media G7 (174 ore all’anno) e 130 in più rispetto al Regno Unito (110 ore all’anno), il paese che ne utilizza meno fra le maggiori economie avanzate.

Criticità derivano anche dai tempi della giustizia civile, poiché in Italia un procedimento dura 1.120 giorni, peggio di Canada con 910 giorni e Germania con 499 giorni; al di sotto della media G7 (476 giorni) si posizionano Regno Unito (437 giorni), Stati Uniti (420 giorni), Francia (395 giorni) ed infine il Giappone (360 giorni). Le riforme in campo della giustizia civile appaiono essenziali per migliorare il ranking dell’Italia.

Bene Italia e Germania per quanto riguarda la finanza pubblica: le entrate fiscali nella media dei paesi del G7 è al 35,6% del PIL; sotto la media troviamo Stati Uniti (31,1%) e Giappone (32,6%) mentre all’opposto la maggior pressione fiscale si trova in Francia (53,3%) e Italia (46,6%) che mantiene un livello di undici punti superiore alla media G7.

Occorre evidenziare che sull’Italia, così come sul Giappone, grava un alto debito pubblico che compromette la crescita del PIL: il tasso medio di crescita 2017-2018 per l’Italia si ferma allo 0,8% e per il Giappone allo 0,9%; crescono maggiormente la Francia con 1,5%, la Germania con 1,6%, il Canada con 1,9%, il Regno Unito con 1,8% e gli Stati Uniti con il 2,4%.

Segnali positivi per l’economia italiana provengono dagli stimoli della domanda per investimenti contenuti in Industria 4.0 che collocano l’Italia al secondo posto tra le sette maggiori economie per crescita del rapporto investimenti/PIL tra 2016 e 2018, in salita di 0,6 punti, dietro solo al +0,9 punti degli Usa e davanti al +0,3 punti del Giappone, e al +0,1 punti della Germania. Nel lungo periodo – dal 2016 al 2022 – l’Italia diventa il primo Paese del G7 per crescita degli investimenti.

Infine, come evidenziato in nostre precedenti analisi l’Italia si posiziona meglio sul fronte della sostenibilità ambientale: l’Italia è il paese G7 con il più basso valore di emissioni di CO2 pro capite (7,65), meglio di Francia (7,74), Regno Unito (9,11), Giappone (10,70), Germania (11,43), Canada (20,62) e Stati Uniti (21,76).

Vera MORETTI