Etichetta d’origine obbligatoria per riso e grano

Soddisfazione da parte di Andrea Renna, direttore di Coldiretti di Grosseto, in riferimento alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dei due decreti interministeriali per l’introduzione dell’obbligo di indicazione sull’etichetta dell’origine del riso e del grano per la pasta.

Questo provvedimento, infatti, tutelerà ulteriormente il Made in Italy, troppo spesso messo a rischio da contraffazioni e raggiri, e che arriva ad accontentare i consumatori, sempre più consapevoli ed esigenti quando si tratta di alimentazione e di provenienza delle materie prime.

Considerando che, a partire dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, è prevista una fase di 180 giorni che permetta alle aziende di adeguarsi al nuovo sistema, e di smaltire le etichette e le confezioni già prodotte, si stima che dal 16 febbraio per il riso e dal 17 febbraio per la pasta sarà possibile avere le confezioni nuove e non più fuorvianti.

Renna, a questo proposito, ha commentato: “Un pacco di pasta su tre è fatto con grano straniero senza indicazione in etichetta, come pure un pacco di riso su quattro. L’assenza dell’indicazione chiara dell’origine non consente di conoscere un elemento di scelta determinante per le caratteristiche qualitative, ma impedisce anche ai consumatori di sostenere le realtà produttive nazionale e con esse il lavoro e l’economia del vero Made in Italy nel sottolineare che in un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti”.

Dopo questa ulteriore battaglia vinta, Coldiretti non si ferma e mira alla regolarizzazione di altri prodotti, partendo da quelli simbolo del nostro Made in Italy, come i succhi di frutta e il concentrato di pomodoro, le cui importazioni dalla Cina sono aumentate del 43% nel 2016 ed hanno raggiunto circa 100 milioni di chili, pari a circa il 20% della produzione nazionale in pomodoro fresco equivalente.

L’Italia, dunque, deve assolutamente avere una marcia in più, per tutelare i propri prodotti e confermare la sua posizione di leader europeo per quanto riguarda la trasparenza e la qualità, nonostante l’Unione Europea abbia finora adottato politiche quantomeno contraddittorie, se si pensa che esiste l’obbligo di indicare l’etichetta per la carne fresca ma non per quella trasformata in salumi, per il miele ma non per il riso, per il pesce ma non per il grano, per farne solo alcuni esempi.
Ma noi dobbiamo fare la differenza.

Vera MORETTI

Direttore

Share
Published by
Direttore

Recent Posts

CPB 2025-2026, disponibile il software per aderire

Disponibile il software per l'adesione al concordato preventivo biennale. Tutte le novità 2025-2026 per i…

3 giorni ago

Bonus Assunzioni 2025: Guida Completa alle Agevolazioni per le Imprese

Bonus Assunzioni 2025 per permettere alle imprese di trovare la giusta soluzione per assumere personale…

4 giorni ago

Decreto bollette convertito, le nuove misure per le famiglie

Il decreto bollette è stato convertito in legge, ecco tutte le novità rilevanti per i…

4 giorni ago

E’ online la dichiarazione dei redditi 2025, la precompilata è già disponibile

E' online la dichiarazione dei redditi precompilata 2025. I contribuenti possono accedere e verificare la…

5 giorni ago

Artigiani e commercianti: riduzione contributiva ai nuovi iscritti

Artigiani e commercianti arriva la riduzione contributiva per chi avvia un'attività autonoma. Ecco tutti i…

6 giorni ago

Concordato preventivo biennale, adesione e revoca. Istruzioni

L'Agenzia delle Entrate fornisce le istruzioni operative per la revoca e l'adesione al concordato preventivo…

6 giorni ago