Le imprese, nonostante ancora si stiano leccando le ferite a causa dei postumi della crisi, forse finalmente stanno rialzando la testa, almeno quando si tratta di fallimenti.
Tra aprile e giugno, infatti, sembra che i fallimenti siano sensibilmente calati, registrando dati inferiori rispetto allo stesso periodo del 2016. I dati ufficiali riportati da Unioncamere-Infocamere rendono noto che in questo trimestre sono fallite 3.008 imprese, contro le 3.537 dell’anno scorso, riferendoci ovviamente al medesimo periodo.
Tradotta in percentuale, si tratta di una diminuzione del 15%, confermando, e migliorando nettamente la performance dello scorso anno, quando il calo era stato del 3% rispetto al 2015.
E’ chiaro che, rispetto al tessuto, spesso, dell’imprenditoria italiana, si tratta di dati relativamente ridotti, ma rimane comunque un passo avanti da cui partire con ottimismo.
Dal punto di vista territoriale, la riduzione del flusso dei nuovi fallimenti è stata più consistente nel Nord Est, con un calo del 16,8% rispetto al secondo trimestre 2016, ma anche nelle regioni del Sud, dove il calo è del 16,5%.
Calo di apertura di procedure fallimentari anche nel Nord Ovest, anche se contenute al 14,7%, e al Centro, stavolta solo del 12,2%.
Vera MORETTI
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