Made in Italy da record, protagoniste le pmi
Le pmi in grado di dire la loro anche quando si tratta di esportare le eccellenze del Made in Italy, con cifre da record nell’Ue
Se il Made in Italy ha registrato, e sta registrando tuttora buoni risultati, è anche grazie alle pmi, che hanno dimostrato di saper dire la loro.
Ciò è diventato possibile poiché il Made in Italy, con i suoi prodotti di eccellenza, mantiene una leadership indiscussa in ben 30 settori, dove l’Italia è stata primo esportatore nell’Unione Europea nel 2016 con un valore di 79,3 miliardi di euro, pari al 19,0% delle esportazioni totali ed in crescita dello 0,3% in un anno.
Nei trenta comparti di eccellenza il Belpaese ha una quota del 25,6% dell’export dell’intera Unione europea. In questi settori le pmi con meno di 50 addetti contano 431.275 addetti, il 61,0% dell’occupazione dei settori esaminati, come è stato reso noto da Confartigianato.
Considerando i sette principali comparti di eccellenza del Made in Italy, sono ben sei quelli appartenenti al settore Moda: il primo è quello delle Calzature con 9.173 milioni di euro, con una quota sul totale UE del 24,0%, seguito da Confezione di altro abbigliamento esterno con 8.273 milioni e una quota del 18,7%, Articoli da viaggio, borse e simili, pelletteria e selleria con 6.276 milioni e una quota del 30,5%, Gioielleria e oreficeria con 5.928 milioni e una quota del 25,1%. L’unico settore non appartenente al comparto è Tubi, condotti, profilati cavi e relativi accessori in acciaio non colato con 5.236 milioni e una quota del 25,0%, dopodiché ecco altri due settori della Moda: Tessitura con 4.314 milioni e una quota del 30,3% e Confezione di altri articoli di abbigliamento ed accessori con 4.113 milioni e una quota del 25,2%.
Una rilevante crescita dell’export riguarda quindici settori, con nove di questi che hanno aumentato le proprie performance con cifre superiori rispetto agli altri Paesi Ue: Fabbricazione di generatori di vapore con il 15,2%, in controtendenza rispetto al calo del 6,6% dell’Ue a 28, Fusione di acciaio con l’11,8%, in controtendenza rispetto al calo del 2,1% dell’Ue a 28, Fabbricazione di macchine per la metallurgia con l’8,3%, in controtendenza rispetto al calo del 9,3% dell’Ue a 28, Fabbricazione di piastrelle in ceramica con il 6,9%, meglio del +5,5% dell’Ue a 28, Fabbricazione di altri articoli di maglieria con il 6,2%, meglio del +5,0% dell’Ue a 28, Produzione di condimenti e spezie con il 4,8%, meglio del +1,0% dell’Ue a 28, Produzione di altre bevande fermentate non distillate con il 4,6%, in controtendenza rispetto al calo del 5,8% dell’Ue a 28, Fabbricazione di macchine per l’industria alimentare, di bevande e di tabacco con l’1,6%, meglio del +0,4% dell’Ue a 28 e Tessitura con lo 0,2%, in controtendenza rispetto al calo dell’1,1% dell’Ue a 28.
Vera MORETTI