Imprese per donne: non uno spreco ma una risorsa

Non tutte le aziende sono a misura di donne, ma quelle che lo sono riescono a tirare fuori dalle presenze femminili il meglio di loro.
Great Place to Work ha redatto la Best Workplaces for Women, che indica le prime venti aziende in Italia women friendly, su cui le donne hanno espresso il proprio livello di fiducia nei confronti di capi, colleghi e organizzazioni.

La prima in ordine di gradimento è la WL Gore associati, con sede a Verona, che conta 103 dipendenti e, tra questi, 47 donne.

Alessandro Zollo, amministratore delegato di Great Place to Work, ha dichiarato: “Abbiamo elaborato la classifica in base al parere di 30 mila donne su quattro indicatori: il livello di soddisfazione nella loro mansione, la differenza tra percezione maschile e femminile, l’assenza di discriminazioni, il numero di donne sul totale della popolazione lavorativa. Non sono state prese in considerazione aziende con un numero di donne inferiore a 20 e con un Trust Index (l’indicatore sintetico del clima organizzativo) inferiore al 70%”.

Seconda sul podio è 7 Pixel, che prevede, per le neomamme che lavorano in azienda, 200 euro extra al mese fino a quando il bambino frequenterà l’asilo nido.
Ma quando non sono più neonati, i figli dei dipendenti vengono ancora seguiti e viziati, a cominciare dai campi estivi.

Al settimo posto è Lidl, dove, ha spiegato Roberto Eretta, delle risorse umane “un punto vendita su tre è guidato da una donna e un buon numero di posizioni manageriali è ricoperto da talenti al femminile. Due anni fa abbiamo inaugurato il primo centro infanzia Lidl nei pressi della nostra sede centrale di Arcole”.

In questa speciale classifica c’è anche Remax Italia, che vanta 2.112 collaboratori di cui 26,26% di donne manager, e che offre un orario flessibile che permette di conciliare la vita familiare con quella lavorativa.

American Express, nel gradino numero 19, conta 1000 dipendenti e il 70% di donne, il 40% delle quali si trova alla dirigenza, mentre nel board sono il 50%.

Zollo ha concluso specificando: “In queste venti società la soddisfazione media al lavoro è identica a quella degli uomini, pari all’82%. Ma le donne sono più positive nei confronti dei loro capi, ritengono di ottenere una parte equa dei profitti realizzati in modo più deciso rispetto agli uomini (+8%) e hanno una maggior volontà di rimanere in azienda”.

Vera MORETTI