L’Istituto Nazionale Tributaristi ha accolto molto favorevolmente l’intervento del Governo, e nello specifico della Commissione Finanze della Camera, e anche le parole pronunciate dagli onorevoli Maurizio Bernardo e Giovanni Sanga, rispettivamente presidente della Commissione Finanze e deputato della Camera, che hanno confermato le modifiche sullo spesometro, ed in particolare un intervento radicale sull’obbligo telematico.
Ad intervenire nella stessa direzione è stato anche Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, le cui parole sono state condivise ed approvate anche da Riccardo Alemanno, presidente dell’INT, il quale ha però espresso alcune perplessità dopo la lettura della bozza della Legge di Bilancio: “Plaudo alle annunciate semplificazioni sullo spesometro, ma sono estremamente preoccupato per l’ipotesi, inserita nella Legge di Bilancio, di rinvio dell’entrate in vigore dell’IRI prevista per l’anno in corso dalla precedente Legge. Lo spostamento dell’ applicazione dell’IRI, il cambiamento delle regole del gioco a partita iniziata, anzi quasi conclusa, non possono che creare sconcerto e disappunto tra professionisti e contribuenti. In questi mesi, si è provveduto a fare calcoli, dare consigli, i più ottimisti hanno ricalcolato gli acconti in base a questa nuova modalità di tassazione ed ora? Se effettivamente l’entrata in vigore della sciagurata modifica sarà approvata, tutto da rifare, credibilità da recuperare (dei professionisti e dello Stato) e rischio sanzioni. Spero si tratti solo di un’ipotesi che non troverà spazio nel testo definitivo, comprendo le ragioni di esigenza di copertura dei condivisi interventi a favore dei giovani e delle fasce deboli, la necessità di annullare le clausole di salvaguardia, ma proprio non esistono altre vie? Occorre un confronto preventivo tra chi predispone le norme e le rappresentanze degli intermediari fiscali, forse qualche suggerimento utile ad evitare polemiche e discriminazioni si potrebbe individuare”.
Vera MORETTI
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