La questione spesometro non si placa e, anzi, scatena la reazione delle categorie di professionisti direttamente coinvolte.
L’Istituto Nazionale Tributaristi, nella persona del suo presidente Riccardo Alemanno, ha voluto esprimere la sua opinione in una nota rivolta al Ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, al Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze Enrico Morando, al Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze Luigi Casero ed al Direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini.
In questa missiva, il presidente di INT ha sottolineato come serva urgentemente un intervento definitivo per non applicare le sanzioni per l’inivio relativo ai dati del primo semestre 2017. Ad oggi, il periodo in cui non sono previste sanzioni rimane fissato al 13 ottobre, ma Riccardo Alemanno chiede un provvedimento legislativo che tenga conto dei disagi che l’invio telematico ha causato.
Queste le sue parole: “L’Agenzia delle entrate con la proroga al 5 ottobre e il periodo transitorio di disapplicazione delle sanzioni, anche se legato a decisione degli uffici territoriali che potrebbe creare comportamenti difformi nei confronti dei contribuenti, ha operato in emergenza ed ha comunicato ciò che era nelle sue possibilità operative. Io però chiedo al legislatore un intervento normativo chiaro e definitivo sulla disapplicazione delle sanzioni generale circa gli errori sugli invii dei datti delle fatture del 1° semestre 2017, ritenendo tale invio una sorta di collaudo dell’adempimento, che peraltro sarà da rivedere profondamente. Ciò detto, contestualmente auspico una proroga a tutto il mese di ottobre per gli invii. Certo tutta la vicenda ha degli aspetti paradossali che dovranno essere evitati in futuro, ma oggi è necessario mettere un punto fermo e consentire a chi vuole lavorare di poterlo fare”.
Ciò che i tributaristi auspicano è che i sistemi informatici possano davvero facilitare la vita dei contribuenti, e non complicarla con problematiche dovute al sovraccarico di invio dati. Per evitare altre defaillance, si chiede dunque che i canali telematici vengano prima collaudati e sottoposti ad un periodo di prova più lungo.
Vera MORETTI
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