Record assoluto per l’esportazione di vino Made in Italy, che è aumentata del 7% in valore, e che, se manterrà questo trend fino a fine anno, raggiungerà i 6 miliardi di euro, diventando la prima voce dell’export agroalimentare nazionale, come confermato dai dati della Coldiretti presentati durante il Congresso di Assoenologi al quale ha partecipato il presidente Roberto Moncalvo.
Si tratta di una notizia importante, alla luce di una vendemmia, quella del 2017, che, appena conclusasi, è stata una delle più povere dal dopoguerra, tanto che sono previste perdite di produzione del 26%.
Nonostante questo, l’Italia dovrebbe riuscire a mantenere il primato mondiale tra i produttori, rimanendo dunque davanti alla Francia, con circa 40 milioni di ettolitri destinati per oltre il 40 per cento ai 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc) e ai 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il 30 per cento ai 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento a vini da tavola.
Considerando, per ora, l’andamento dell’export, le vendite sono aumentate del 6% in valore negli Usa, da sempre il principale cliente, del 3% in Germania al secondo posto e dell’8% nel Regno Unito che nonostante i negoziati sulla Brexit resta sul podio.
Considerando, invece, l’aumento percentuale, l’exploit migliore arriva dalla Russia, che raggiunge il 47%, anche grazie al fatto che il vino sia uno dei pochi prodotti Made in Italy non colpito dall’embargo.
Buona anche la crescita del 25% in , dove la presenza rimane limitata rispetto ai concorrenti francesi che hanno superato quest’anno l’Italia anche sul mercato statunitense.
Ma non è solo l’export a registrare dati positivi, perché quest’anno anche gli italiani hanno aumentato gli acquisti di vino, in particolare di quelli Doc (+5%), le Igt (+4%) e gli spumanti (+6%), mentre i vini comuni scendono del 4%.
Vera MORETTI
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