Web tax: nessuna doppia tassazione per le imprese italiane

Nessuna doppia tassazione per le imprese italiane da parte della web tax.
Le opzioni che ora la maggioranza sta valutando sono due:

  • una cedolare al 6% sui ricavi da attività digitale che vengono prodotti in Italia, e che verrebbe bilanciata per le aziende residenti o con una organizzazione stabile da una detrazione dell’imposta versata;
  • riconoscimento di un credito d’imposta da sfruttare in compensazione.

Quest’ultima  è un’ipotesi che permetterebbe di superare il limite rappresentato dall’impossibilità di utilizzo per coloro che non hanno abbastanza imposta da versare.

La problematica era nata già con la manovra di primavera, anche se non ancora attuata, poiché, estesa a tutti, residenti e non residenti, aveva generato il problema di una doppia tassazione per le imprese italiane e a quelle straniere che hanno già una stabile organizzazione in Italia e pagano correttamente le imposte.

Per correggere il tiro, dunque, l’emendamento Mucchetti, che prende il nome dal deputato che l’ha presentato al Senato, si fonda su due pilastri importanti, oltre ovviamente alla cedolare al 6%, rappresentati dal monitoraggio dei flussi finanziari delle multinazionali digitali e il rafforzamento dei poteri di accertamento delle stabili organizzazioni.

Massimo Mucchetti ha così dichiarato: “Fin dall’inizio c’è stata l’intenzione nazionale di ridurre le attuali distorsioni alla concorreza e di salvaguardaee l’equità fiscale“.
Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio alla Camera, ha poi aggiunto: “Sarebbe un errore tassare le imprese italiane perchè la web tax è l’allineamento fiscale tra Over the top e le altre aziende“.
Mentre il viceministro Luigi Casero ha voluto rassicurare sul fatto che non verranno presentate proposte che rischierebbero di penalizzare le imprese che già pagano le tasse in Italia.

Vera MORETTI