In un’epoca di restrizioni, incertezze e paure per moltissime attività, in molti si chiedono quali siano i nuovi termini per pagamento e notifica delle cartelle esattoriali. E molti sono quelli che temono questo insidioso ed infimo pericolo, quasi più del virus stesso. Cerchiamo di fare chiarezza in merito alla questione di proroghe, temi e termini di pagamento.
Il decreto sostegni (decreto legge n. 41 del 2021) ha fissato una nuova scadenza per il giorno 30 aprile 2021, per il termine di pagamento dei debiti. Stessa data in cui termina la sospensione dei pignoramenti. Tale data interesserà le cartelle esattoriali che vedevano scadenza dei 60 giorni in data 8 marzo 2020 (ovvero la data di entrata in vigore del suddetto decreto legge). Per quanto concerne, invece, la notifica delle cartelle esattoriali e i conseguenti termini della prescrizione, si avrà una proroga di ben due anni.
In sostanza, per chi avrà avuto delle cariche pendenti alla data 8 marzo 2020 si potrà ripartire con i pagamenti mensili, a patto che siano in numero inferiore a dieci rate. Possibilità di rateizzare il debito anche attraverso una nuova domanda.
A partire dal 1 marzo 2021, stando al nuovo comma 1 dell’articolo 68, potranno attendersi 60 giorni per effettuare pagamento, dal ricevimento della notifica. Coloro che riceveranno queste tanto temute cartelle esattoriali potranno decidere se ottemperare in veste spontanea anche prima della data di scadenza, oppure attendere il termine ultimo, senza costi aggiuntivi.
Tuttavia, il decreto legge non concede alla agenzia delle entrate di effettuare tre soluzioni durante la durata della moratoria. Ovvero, quella di notificare delle cartelle di pagamento, oltre che avviare un’azione esecutiva (come ad esempio il pignoramento dello stipendio) e tanto meno di adottare misure cautelari, come ad esempio il fermo amministrativo dell’auto o un’ ipoteca sulla casa. Una sorta di tregua per l’esercente, in un periodo estremamente buio per milioni di lavoratori italiani.
Inoltre, in conseguenza di tale proroga slitta anche il blocco sulle pubbliche amministrazioni, riguardo alle verifiche. Ovvero quei controlli indirizzati ai pagamenti superiori ai cinque mila euro, alla ricerca di eventuali arretrati.
Che possa, dunque, essere per coloro che boccheggiano, un lieve allentamento sulla crisi economica che sta attraversando il paese? Oppure, una flebilissima boccata d’ossigeno che non darà ugualmente aria sufficiente per continuare a vivere, senza annaspare, per tutti coloro che dovranno far fronte alle insidie delle cartelle esattoriali? Che, come si suol dire sono “lungarelle ma non scordarelle”. Ai posteri l’ardua sentenza.
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