Con la dicitura casse di previdenza per i professionisti si fa riferimento agli enti che come attività principale, si occupano di riscuotere e gestire i contributi previdenziali dei loro iscritti. Ecco come funzionano.
Per quanto riguarda il profilo previdenziale, spesso molti professionisti, sono tutelati da casse per singola categoria. Per quelle figure professionali in cui invece non è prevista, vige l’obbligo di iscriversi presso l’INPS. L’istituto nazionale di previdenza sociale (INPS) è il più importante ente previdenziale d’Italia. Tra le sue attività principale rientra, senza dubbio, quella del pagamento delle pensioni. Ma non solo, offre anche molteplici servizi tra cui la malattia, la disoccupazione, erogazione di assegni per nucleo familiare o similari. Inoltre, tramite il prelievo dei contributi si occupa:
Accanto all’INPS esistono anche altre casse specifiche per categorie di professionisti. Di seguito, quelle più comuni:
Se da una parte lo scopo di queste casse è proprio gestire i contributi previdenziali e fornire assistenza agli iscritti, dall’altra rappresentano un costo per i liberi professionisti.
Alle casse previdenziali non sono consentiti Finanziamenti pubblici con esclusione di quelli connessi a sgravi di tipo fiscale e riferiti a oneri sociali. Lo scopo delle casse è quindi di interesse pubblico. Le Casse sono pubbliche amministrazioni che si occupano dell’assicurazione obbligatoria per l’invalidità e vecchiaia rientrante nella previdenza sociale che, ex art. 38, quarto comma Cost. e art. 1 l. n. 146/1990, costituisce pubblico servizio.
Questo principio è stato sancito dalla Corte di Cassazione n. 7645 del 2020. Inoltre, le casse devono sempre trovarsi in una condizione di equilibrio finanziario, in riferimento ad un arco temporale di 30 anni. Questo principio permette di avere una fluidità e regola fiscalizzazione di contributi previdenziali. E’ ancora in sospeso l’aspetto relativo agli investimenti delle casse di previdenza.
Tutte le casse previdenziali devono seguire codici di trasparanza, secondo le linee guida ADEPP. L’Adepp è l’associazione degli Enti previdenziali privati. Oggi al suo interno ci sono 18 casse di previdenza private e privatizzate e due casse di assistenza. Quindi rappresenta circa un milione di 600 mila professionisti. Le casse previdenziali devono svolge la loro attività in maniera chiara. E i bilanci devono quindi essere veritieri, secondo i principi contabili che impongono di usare il mark to market per valutare attività e passività finanziarie. Solo attraverso la trasparenza, infatti, è possibile assicurare la permanenza della cassa stessa e l’assistenza adeguata ai propri iscritti.
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