La Gestione separata istituita presso l’INPS ha lo scopo di garantire una serie di prestazioni previdenziali a soggetti diversi dai lavoratori dipendenti. Essa opera con regole diverse rispetto alla gestione che si occupa dei dipendenti: dall’iscrizione sino al versamento dei contributi.
Cerchiamo quindi di capire nel dettaglio le caratteristiche ed il funzionamento della Gestione separata. Innanzitutto, è utile chiarire chi deve iscriversi, ecco i lavoratori interessati:
I soggetti interessati sono tenuti ad iscriversi alla Gestione separata al momento dell’instaurazione del primo rapporto ( l’iscrizione avviene mediante il portale telematico dell’INPS).
Come anticipato, le prestazioni garantite dalla Gestione separata sono:
Come si legge nella legge 335/1995 l’obbligo di iscrizione alla Gestione separata INPS sorge nei confronti di quei soggetti che esercitano una delle suddette professioni in via abituale.
Tuttavia la mancanza del requisito dell’abitualità – o della prevalenza – dell’attività lavorativa non esonera a prescindere dall’iscrizione. Questo perché la legge 326/2003 ha esteso l’obbligo assicurativo anche a coloro che, pur svolgendo l’attività professionale in maniera occasionale, hanno un reddito (derivante da questa) superiore ai 5mila euro. Pertanto, si deduce che le su elencate categorie professionali possono non iscriversi alla Gestione separata INPS se non sussiste le seguenti due condizioni:
Nel caso contrario, i lavoratori hanno il dovere d’iscrizione e di pagare i contributi previsti, i quali si calcolano in base alle aliquote comunicate dall’INPS.
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