Marchio, cos’è, come si registra e come si perde la tutela

La registrazione del marchio è il modo principale, ancorché non l’unico, per assicurare al marchio d’impresa una tutela giuridica.

comodato d'uso gratuito e imu

Il Marchio è un segno che consente all’azienda di distinguere i propri prodotti/servizi da quelli di aziende competitor. La registrazione del marchio è utile, dunque, sia per la tutela del marchio in sé, come autonomo bene immateriale, sia per evitare che possa essere impiegato da terzi e perdere così il suo carattere distintivo.

Il marchio deve avere delle caratteristiche specifiche e funzionali a renderlo unico e quindi diverso da quello di altre imprese. La registrazione del marchio è il modo principale, ancorché non l’unico, per assicurare al marchio d’impresa una tutela giuridica, che attribuisce, al titolare del marchio, il diritto esclusivo di utilizzo e di sfruttamento.

Il marchio, per un imprenditore, non rappresenta solamente un segno distintivo della sua attività, spesso necessario per operare in un settore economico concorrenziale, ma ha anche un valore economico di per sé, potendo essere il veicolo per far conoscere ai consumatori un prodotto o un servizio. Il marchio d’impresa, altro non è che un segno distintivo, che ha lo scopo, per l’appunto di  distinguere il prodotto oppure il servizio offerto dall’impresa, dagli altri prodotti o servizi presenti sul mercato.

Il Marchio possibilità di registrarlo online

È anche possibile registrare il marchio online, se si dispone di un dispositivo di firma digitale. In tal caso, la registrazione avviene mediante la piattaforma dei servizi online del MISE: Ministero dello Sviluppo Economico.

Per avviare la registrazione con modalità telematiche, occorre preliminarmente munirsi di una marca da bollo da 42,00 euro (nella fase di registrazione andranno inseriti numero di serie e data di emissione) della marca da bollo e creare l’immagine del marchio su un file.
In alternativa, è possibile pagare la marca in modalità telematica.
Dopo l’invio della domanda, si riceverà una e-mail contenente un modello F24 precompilato, per il pagamento delle tasse.

Tipologie di Marchio “registrato” e “non registrato”

La prima, fondamentale distinzione da farsi è quella tra marchio depositato (o registrato) e marchio non registrato o “marchio di fatto“., dove, la differenza sostanziale risiede nel fatto che, il marchio registrato riceve una tutela più forte.

La registrazione dei marchi in Italia è di competenza della Camera di Commercio, mentre per i marchi comunitari, la competenza è dell’UAMI. La tutela conseguente alla registrazione del marchio è, come anticipato, il diritto di farne un utilizzo esclusivo.
In particolare, il titolare ha il diritto di vietare ai terzi, di usare nella loro attività economica, un segno identico al marchio per prodotti o servizi.

Come si perde la tutela del Marchio?


Nella registrazione del marchio (che ha una durata di dieci anni), potrebbe succedere che, esso, si riferisca a prodotti di classi diverse e quindi rientri sotto diverse classi di registrazione del marchio. Quindi, sarà opportuno registrare il marchio sotto più classi di marchi, con un conseguente aumento del costo di registrazione del marchio.

Al termine, dei 10 anni previsti per la durata della registrazione del marchio, essa può essere rinnovata. Nel caso, non venga rinnovata la registrazione si avrà l’estinzione e la perdita dei diritti collegati alla registrazione del marchio. Altra causa di estinzione, oltre che per mancato rinnovo, è la decadenza.  La decadenza avviene per il mancato uso effettivo per  almeno cinque anni, se perde il carattere distintivo ovvero per volgarizzazione e per illiceità sopravvenuta.
Infine, il marchio si estingue per rinuncia da parte del titolare.