Il Decreto Sostegni approvato dal Consiglio dei ministri in data 19 marzo 2021 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 22 marzo, con entrata in vigore oggi, 23 marzo 2021, introduce misure urgenti per sostenere le imprese e agli operatori economici, di salute e servizi territoriali, di lavoro, penalizzate dall’emergenza coronavirus. Tra le novità del Decreto Sostegni figura anche la Naspi (indennità di disoccupazione), per cui sono stati resi meno rigidi i requisiti d’accesso.
La modifica dei requisti necessari per ottenere la Naspi, contemplata dal Decreto Sostegni, è valida fino al 31 dicembre 2021. Si tratta di un intervento teso a facilitare l’accesso all’indennità di disoccupazione. In realtà, causa i problemi e i disagi per i lavoratori provocati dall’emergenza Covid, solo un requisito viene meno, quello che prevede l’effettuazione di almeno trenta giornate lavorative svolte nel 2020.
L’obiettivo del Decreto Sostegni è di ampliare la platea dei lavoratori che possono accedere alla Naspi. In virtù della modifica o meglio eliminazione di uno dei requisiti (solo fino al 31 dicembre 2021), ecco quelli che restano validi e che consentono al richiedente di poter accedere all’indennità di disoccupazione Naspi.
I lavoratori che vogliono ottenere la Naspi, devono trovarsi in stato di disoccupazione involontaria o per avvenuto licenziamento o per dimissioni presentate per giusta causa. Inoltre, i quattro anni che hanno preceduto il periodo di disoccupazione, devono comprendere almeno 13 settimane di contributi versati. E’ necessario presentare al centro per l’impiego, la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro. Dare l’adesione ai programmi di ricerca attiva per un nuovo lavoro o iscriversi a dei corsi di formazione o specializzazione.
Eliminando il requisito delle 30 giornate di lavoro effettuate negli ultimi dodici mesi precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione, molti più lavoratori potranno ottenere la Naspi.
L’ammontare del pagamento della Naspi avviene in correlazione alle settimane effettivamente lavorate, quindi, nessuna novità in merito al calcolo. Nel dettaglio, per un numero di settimane equivalente al 50% delle settimane di contribuzione degli ultimi quattro anni. L’importo corrisponde al 75% della retribuzione media mensile del richiedente. Si ricorda che, a partire dal quarto mese, la rata mensile della Naspi erogata dall’INPS al lavoratore, si riduce del 3% e così per ogni mese successivo. Il tetto massimo mensile è fissato a 1.335,40 € lordi.
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