Aprire una partita Iva, anche nel 2021, prevede una serie di adempimenti. Di seguito tutta la procedura, i regimi ed i costi da sostenere.
Aprire una partita Iva non è mai stato un’operazione particolarmente difficile. Più che altro prima di aprirla, occorre avere una visione completa dell’attività per cui viene aperta. Infatti, una volta presa la decisione, questa viene dichiarata al Fisco.
Ciò avviene proprio attraverso il Codice Ateco. Tuttavia, si tratta di uno strumento di classificazione delle attività economiche. E’ stata adottata dall’Istituto Nazionale di statistica in Italia, al fine di effettuare rilevazioni statistiche in materia economica. La lista completa è scaricabile sul sito istituzionale dell’ISTAT.
La procedura per aprire la partita Iva prevede la comunicazione presso l’Agenzia delle entrate dell’inizio della propria attività. Entro 30 giorni dal primo giorno di lavoro, il modello di inizio attività. E’ la stessa Agenzia delle Entrate ad attribuire il numero di partita IVA. Si tratta di un codice di 11 cifre univoco. Infatti, le prime 7 collegano l’attività al titolare, altre 3 al codice identificativo dell’Agenzia delle entrate e l’ultima cifra ha la funzione di controllo.
Fino ad oggi non sono state apportate modifiche alla Legge di bilancio 2021. Pertanto la procedura prevede la presentazione del modello di inizio attività. In particolare, le persone fisiche che svolgono attività d’impresa (ditte individuali) devono utilizzare il modello AA9/12, mentre le società devono presentare il modello AA7/10. Nella dichiarazione di inizio attività vanno inserite le seguenti informazioni:
I soggetti che NON sono tenuti all’iscrizione presso il Registro delle imprese, possono protocollare la loro richiesta presso gli uffici. La domanda può essere presentata sia personalmente, che tramite un intermediario, come ad esempio un commercialista. Inoltre, è possibile utilizzare la posta elettronica dell’ente o quella tradizionale. In questo caso, è opportuno allegare la fotocopia del proprio documento e della tessera sanitaria.
Le imprese hanno bisogno di iscriversi presso il Registro delle imprese. Si tratta di un registro pubblico ed informatico che contiene tutte le informazioni sulle stesse. L’iscrizione funziona come una pubblicità giuridica, con gli stessi effetti, nei confronti dei terzi.
Inoltre, il registro viene tenuto presso la Camera di Commercio, ma è consultabile anche in via telematica. Per iscriversi occorre aver svolto tutti gli obblighi di legge, come ad esempio il deposito del capitale sociale. Insieme a questi dati viene depositato anche lo statuto societario. Non sono tenuti a questo step, tutte le attività professionali come medici oppure avvocati. Anche se devono iscriversi qualora svolgano l’attività in regime di impresa.
Quando si apre una partita Iva, si ha deve fare una scelta: tra regime forfettario e ordinario. Il regime forfettario è una tassazione che prevede il pagamento di una percentuale sul reddito. La percentuale è pari al 15%. Anche se questo valore scende al 5%, per le start-up e per un periodo non superiore a 5 anni. Inoltre la percentuale si applica per redditi fino a 65 mila euro.
Ma attenzione l’attività deve essere completamente nuova. In altre parole, per almeno i tre anni precedenti, non si è dovuto svolgere attività d’impresa o professionale. Ed infine, non si è assoggettati alla contribuzione IVA. Per chi non aderisce al regime forfettario, si apre la strada del regime ordinario. I contribuenti in questo regime sono obbligati all’utilizzo della fatturazione elettronica, la tenuta dei registri contabili Irap, Ires ed Irpef.
Per aprire una partita IVA i costi dipendono dal regime fiscale scelto. In linea di massima è gratuita. Anche se molto dipende dalla parcella del professionista a cui ci si affida per l’operazione. I costi relativi potrebbero essere inerenti all’acquisto del servizio di Firma digitale. Oppure scegliere tra i servizi aggiuntivi offerti dalla Camera di commercio di appartenenza. Oltre ai passi precedentemente svolti, è opportuno anche stare attenti alla cassa previdenziale, se prevista.
Quindi, aprire una partita IVA non ha costi esosi. Infine, quando si apre una partita IVA attenzione anche ad aprire la posizione contributiva INPS ed INAL per l’assicurazione sul lavoro. L’apertura di partita IVA non necessita di ulteriori costi di rinnovo, fino a che non venga disposta le pratiche per la relativa chiusura.
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