Pensione Gestione Separata INPS: misure, requisiti e particolarità | La Guida

Pensione

Per i lavoratori autonomi per i quali non vi è obbligo all’iscrizione alla propria Cassa Professionale è obbligatoria l’iscrizione alla Gestione Separata INPS. L’Iscrizione è obbligatoria per tutti coloro che esercitano il lavoro autonomo come professione abituale. Per chi esercita lavoro occasionale, invece, l’iscrizione è obbligatoria solo qualora si superi la soglia reddituale dei 5mila euro annui.

Pensione Gestione Separata

Anche per gli iscritti alla Gestione Separata è prevista l’erogazione delle prestazioni che sono riconosciute generalmente agli iscritti ad altre forme previdenziali e nello specifico si ha diritto a:

  • pensione di vecchiaia
  • pensione anticipata
  • assegno ordinario di invalidità
  • pensione di inabilità
  • pensione di reversibilità
  • pensione indiretta
  • pensione supplementare
  • supplemento di pensione.

La circolare INPS numero 35 del 2012 sancisce che i requisiti di accesso ai trattamenti previdenziali per gli iscritti alla Gestione Separata sono i medesimi previsti per la generalità dei lavoratori autonomi. Ma per questa Gestione vi è una particolarità: essendo nata solo dopo il 1995 i trattamenti previdenziali sono quelli previsti per i contributivi puri e, quindi, con l’esclusione della possibilità di accedere all’integrazione al trattamento minimo.

Vediamo, quindi, i requisiti per accedere alle diverse misure previdenziali per gli iscritti alla Gestione Separata:

  • per la pensione di vecchiaia sono necessari 67 anni di età unitamente a 20 anni di contributi e che l’importo della pensione spettante sia pari a 1,5 volte l’assegno sociale INPS.
  • Per la pensione anticipata sono necessari 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini.
  • Fino al 31 dicembre 2021, gli iscritti alla Gestione Separata possono accedere alla pensione con la quota 100 al raggiungimento dei 62 anni con almeno 38 anni di contributi versati.

Gli iscritti alla gestione, inoltre, possono accedere anche alle cosiddette pensioni contributive pure:

  • per quella di vecchiaia sono necessari almeno 71 anni di età con almento 5 anni di contributi effettivi (esclusi, quindi, i contributi figurativi)
  • per quella anticipata sono necessari almeno 64 anni unitamente ad almeno 20 anni di contirbuti e che l’importo dell’assegno previdenziale sia pari o superiore a 2,8 volte l’importo dell’assegno sociale.

Ma cosa succede se l’iscritto alla Gestione Separata ha contribuzione versata prima del 1 gennaio 1996?

Essendo una Gestione nata solo a partire dal 1996 è possibile che gli iscritti siano in possesso di contribuzione versata ad altri fondi previdenziali al 31 dicembre 1995. In questo caso può essere utilizzato il cumulo gratuito dei contributi o la totalizzazione nazionale per utilizzare i contributi presenti in Gestione Separata e presso altri fondi e ottenere, quindi, il diritto ad un’unica pensione.

Computo nella Gestione Separata

Per poter beneficiare della pensione alle condizioni previste dalla Gestione Separata, in ogni caso, chi ha contributi versati presso casse previdenziali diverse può avvalersi del computo nella Gestione Separata per il quale, però, è necessario essere in possesso di precisi requisiti quali:

  • possedere contributi prima del 1 gennaio 1996 ma aver versato, al 31 dicembre 1995, meno di 18 anni di contributi
  • possedere almeno 15 anni di contributi totali
  • aver versato almeno 5 anni di contributi a partire dal 1996

Il computo è una opzione gratuita che consente di utilizzare nella Gestione Separata anche periodi di contributi derivanti da lavoro dipendente sia pubblico che privato.

Informazioni su Patrizia Del Pidio 19 Articoli
Giornalista pubblicista dal 2017 da lungo tempo si occupa dell'informazione in ambito fiscale e previdenziale sul web. E' stata direttore responsabile per la testata online Investireoggi.it e collabora da quasi un decennio con la testata online Orizzontescuola.it.