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Vendite su Internet e su eBay: si devono pagare le tasse?

Siamo in un’ epoca in cui la compravendita su internet è particolarmente dominante, anche perché in un periodo storico come quello pandemico, molte persone preferiscono acquistare beni di qualunque tipo senza spostarsi dalla propria casa, con pochi click. Anche il cibo è diventato un bene da asporto e molteplici piattaforme e app stanno agevolando la non chiusura di molti ristoranti e attività di ristorazione varie. Se acquistare è, però all’ordine del giorno da un bel po’, anche vendere è diventato più frequente. Ma, molti ancora si chiedono come funziona la tassazione, per le vendite private su internet e su eBay. E, quindi se per vendere sul web e su eBay si devono pagare le tasse? Scopriamolo assieme.

Esiste una tassazione per le vendite online?

Ebbene, se state pensando di vendere vecchi oggetti o se pensate di disfarvi della vostra collezione di statuine action figure, di Funko Pop o semplicemente di figurine, affidandovi a store online come eBay, sappiate che bisognerà distinguere da attività di cessione commerciale e attività commerciale occasionale.

In pratica se vendete oggetti, privatamente, in una singola, sporadica occasione (come ad esempio una vecchia collezione o addirittura un mobile) non entrerete nel novero della vendita di attività commerciale. Quindi, non andrete incontro a nessuna tassazione per la vendita. In altri casi, invece dovrete prestare attenzione.

Quando si devono pagare le tasse per le vendite su internet e su eBay?

Ormai, tutto bisogna rendicontarlo allo Stato, quindi sembrerebbe che ogni spostamento (soprattutto di denaro) stia diventando indispensabilmente, frequentemente, tracciabile. Anche la volontà di ridurre (in futuro eliminare definitivamente?) il contante, a favore delle spese digitali ne è un esempio.

E, pertanto in molti si chiedono se fare acquisti e vendite sul web porta ad una contabilità fiscale da inserire nella dichiarazione dei redditi. Come detto, la singola vendita di un prodotto, tra privati, su un portale come eBay non è tassabile. Ma, quando invece una vendita online ci porta a pagare le tasse? In moltissime occasioni. Sia se abbiate un negozio fisico sia se abbiate un “negozio online” in cui effettuate anche solo sporadicamente, le suddette vendite.

Abbiamo in pratica diversi regimi fiscali per la vendita online. Sostanzialmente possiamo parlare di tre differenti regimi fiscali, tutti basati sulla tipologia del venditore e sulla frequenza delle operazioni da esso realizzate: chi opera abitualmente su eBay (o su altri siti di e-commerce, come Amazon o Facebook Marketplace) è equiparato ad un vero e proprio negoziante e perciò è tenuto ad assolvere tutti gli obblighi fiscali previsti per gli esercenti commerciali.

Successivamente, troviamo chi vende una volta tanto, periodicamente, non avrà obbligo di partita Iva, ma dovrà ugualmente fare dichiarazione dei redditi sulle proprie vendite, protratte nel tempo. E, in ultimo, il venditore del tutto occasionale, colui che vende (come sopra) la vecchia collezione di fumetti, di figurine o il mobile usato, in una semplice occasione. E in quel caso è esente da obblighi fiscali.

Ora che finalmente vi siete liberati di un dubbio (o, almeno, si spera), sentitevi pure liberi di andare felicemente a rovistare nel vostro ripostiglio o nel vostro armadio, nella soffitta o nella vecchia cantina, per scovare quello scrigno di roba usata, quello scatolone ammuffito e dimenticato, pieni di roba da rivendere o quel paio di vestiti, carini ma che non usate più, per vendere su internet o su eBay, liberi dalla paura di essere tassati e racimolarvi, così, qualche euro sul vostro usato da “buttare”. Ma, attenti a non prenderci gusto, perché dalla vendita occasionale alla vendita commerciale, il confine può essere labile e insidioso. E l’ agenzia delle entrate è lì, sorniona e minacciosa, che vi guarda.

Davide Scorsese

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