Il Freelance è una sorta di dipendente indipendente, ovvero un libero professionista che opera per più aziende, società o organizzazioni, senza averne un rapporto strettamente legato di dipendenza. Restando del tutto autonomo, autogestito per disponibilità e orari, ma nel momento in cui l’attività di Freelance diventa duratura e reiterata, toccherà aprire una partita IVA. E, quindi scegliere un codice ATECO per poterlo fare. Scopriamo come scegliere quello giusto.
Dunque, non avendo una sezione specifica per il generico ruolo di Freelance, sarà necessario scegliere un codice ATECO inerente alla attività più identificativa di ciò che svolgi. Alcune di esse potrai sceglierle tra le seguenti:
Questi erano solo alcuni esempi delle possibili attività selezionabili per poter scegliere il vostro tanto ambito codice ATECO come freelance e poter quindi aprire una propria partita IVA. Ad ognuno di essi corrisponderà un codice apposito. Ovvero quel codice che permetterà alla Agenzia delle Entrate (o alla camera di commercio) di identificarvi ed inquadrarvi nella rispettiva categoria statistica, fiscale e contabile.
Dopo aver scelto il tuo codice ATECO per freelance, dovrai stabilire anche quale regime fiscale applicare. Il cosiddetto Regime Forfettario, applicabile rispettando i requisiti appositi e col quale avrai fornito il reddito imponibile. Pagando così, da tale reddito, imposta e contributi previdenziali.
Dunque, da freelance con il Regime Forfettario, sarai soggetto al versamento dei contributi previdenziali. I contributi previdenziali andranno inevitabilmente a mutare in base all’attività che come freelance svolgi e dal Codice ATECO che avrai applicato.
In base alla attività selezionata ed al codice scelto, potrai infatti essere classificato come:
Nel primo caso verserai i contributi alla Gestione Artigiani e Commercianti INPS, per un reddito compreso tra 0 e 15.953 euro verserete contributi fissi di circa 3.840 euro, nel caso di un reddito, invece, superiore ai 15.953 euro oltre ai contributi fissi, saranno versati per il 24%.
Mentre nel caso in cui sia classificato come Professionista andrai a versare gli appositi contributi alla Gestione Separata Inps nella misura del 25,72% del proprio reddito e nella cassa professionale..
Ovviamente, la faccenda non è finita qui. Una volta ottenuto il vostro bel codice ATECO, per la vostra simpatica partita IVA, adottando dunque il regime forfettario, sarete soggetti ad una imposta sostitutiva, corrispondente al 15% del vostro reddito.
Tuttavia, potrete sperare di ridurre alla soglia del 5% tale imposta, per i primi 5 anni di attività. Difatti potrete applicare l’imposta sostitutiva al 5% nel caso rispettaste i requisiti. Dopodiché, al termine dei suddetti primi 5 anni nei quali avrete abbassato l’imposta al 5%, dovrete applicare l’imposta basica al 15%. Per ottenere tale ribasso, per 5 anni dovrai, però rispettare i seguenti requisiti:
Dunque, questo era quanto necessario conoscere, nel caso la vostra attività di Freelance necessiti di costituire partita IVA. Un modo per essere indipendenti da aziende, società ed organizzazioni e diventare magicamente “dipendenti” dall’ Agenzia delle Entrate.
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