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Isee ordinario: la guida che contiene tutto ciò che c’è da sapere

L’Isee ordinario è un indicatore economico della situazione economica di una famiglia italiana. E’ un valore importante, anche perché su di esso, si basano anche tanti bonus per i contribuenti. Di seguito tutte le informazioni su cosa sia, come si calcola e come utilizzarlo.

Isee ordinario: cos’è?

Il modello ISEE non è altro che una fotografia della situazione economica, di un soggetto, in un determinato periodo. Il periodo di riferimento è l’anno solare. Per poterlo calcolare però, è necessario munirsi di alcuni documenti. Il primo è la sommatoria di tutti  i redditi percepiti nell’anno di riferimento. Vengono anche presi in considerazione, tutti gli elementi che hanno in qualche modo un impatto sul reddito familiare. E’ il caso degli immobili di proprietà, dei conti correnti ed mezzi di proprietà. Per il calcolo dell’ISEE 2021, saranno presi in considerazione i due anni precedenti e cioè 2019 e 2020.

Da chi viene richiesto?

La Dichiarazione ISEE viene presentata da chiunque vuole ottenere delle agevolazioni per un servizio o una prestazione economica. AD esempio, per richiedere il reddito di cittadinanza, assegni di maternità, tasse universitarie o similari. Quindi, chi non vuole questo tipo di agevolazioni, non è obbligato a richiedere l’ISEE. 

Isee ordinario: i documenti reddituali richiesti

Per il calcolo dell’ISEE 2021 occorrono diversi documenti. I primi sono di carattere personale: la copia della carta d identità e la tessera sanitaria del dichiarante e dei suoi familiari. Se ci sono contratti di locazione, va allegata anche la copia dell’ultimo versamento del canone di affitto pagato. Ed ancora, la presentazione di tutti i documenti reddituali degli ultimi due anni. In questa categoria entrano: il Modello 730 e CUD (nel caso di dipendenti), mentre il modello UNICO (nel caso di lavoratori  autonomi). Necessaria, per gli imprenditori agricoli, è anche la dichiarazione IRAP. Inoltre, qualsiasi certificazione che attesti il ricevimento di ulteriori  compensi, redditi prodotti all’estero, borse e/o assegni di studio, assegni di mantenimento del coniuge e dei figli.

Isee ordinario: i documenti immobiliari richiesti

Oltre ai documenti già indicati sono da indicare quelli in merito al patrimonio immobiliare, posseduto fino al 31 dicembre 2019. Rientrano in questa categoria anche le visure catastali, gli atti notarili di vendita, successione, donazioni, incluso il valore IVE degli immobili detenuti all’estero. Non dimenticare la certificazione delle quote di mutuo stipulati per l’acquisto o la ristrutturazione di immobili di proprietà.

Isee ordinario: i possedimenti bancari e mezzi di trasporto

Altra documentazioni necessaria è quella dei vari possedimenti bancari e postali. Infatti, occorre richiedere la giacenza media di tutti i conti, libretti, depositi, sia bancari che di Poste Italiane. Inoltre per i  lavoratori autonomi e le società occorre indicare il patrimonio netto che risulta dall’ultimo bilancio presentato ovvero la somma delle rimanenze finali e dei beni ammortizzabili al netto degli ammortamenti. Anche i mezzi di trasporto posseduti concorrono alla determinazione del valore ISEE. Per questo motivo, sono inserite anche le targhe o gli estremi di registrazione al PRA/ o al Rid di veicoli di cilindrata superiore a 500cc. Se si dovessero possedere navi, barche di riporto o moto occorre eseguire la stessa procedura.

Come si calcola l’Isee?

L’Isee prende in esame due fattori: l’indicatore della Situazione economica e la scala di equivalenza. Il primo indicatore è la somma dei redditi sulla base dell’indicatore della situazione patrimoniale immobiliare e mobiliare. Mentre per il secondo indicatore è uno strumento che permette di comparare i redditi del contribuenti con quelli delle famiglie con una struttura diversa tenendo conto anche di una scala di maggiorazioni. Di solito queste maggiorazioni sono così raggruppabili:

  • 0,35 per ogni ulteriore componente;
  • 0,2 se nel nucleo familiare ci sono tre figli;
  • 0,5 in caso di disabilità di un soggetto componente della famiglia;
  • 0,2 con nuclei familiari con figli minori;
  • 0,2 nel caso in cui all’interno della famiglia c’è un solo genitore disoccupato e figli minori.

A disposizione dei contribuenti vi è anche un simulatore del calcolo del valore ISEE. Non ha valore giuridico, ma sicuramente permette di fare una valutazione della situazione.

Modello Isee a cosa serve?

Una volta ottenuto il Modello Isee è possibile utilizzarlo per presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica. Quest’ultima può essere richiesta al Comune, all’INPS presso una sede, agli enti che erogano la prestazione sociale agevolata. Ma ancora si può presentare sul portale dell’INPS o semplicemente presso i Caf.  Di conseguenza, presso gli stessi enti possono ricevere la dichiarazione unica sostitutiva. Infine, è giusto ricordare che l’ISEE ha la sua validità entro il 31 dicembre dell’anno in cui viene richiesto. Pertanto, chiunque vuole aderire a tutti i bonus in cui sono previsti limiti reddituali non deve perdere tempo e provvedere a richiedere l’Isee. Del resto le agevolazioni ed i bonus sono sempre graditi!

 

Francesca Cavaleri

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