In questo mondo (italiano) di precari e inoccupati, di disoccupati e cassa integrati il pensiero della pensione continua ad essere quasi un privilegio, ma ciò nonostante lascia i suoi grattacapi e i suoi dubbi. Andiamo a scoprire, ad esempio, come funziona in tal senso, la pensione quota 41.
La domanda più frequente per coloro che necessitano di pensionarsi preventivamente è legata a quali siano i limiti e i requisiti richiesti per ottenere la quota 41. E’ bene sapere, dunque, che per i lavoratori precoci che ambiscono alla Quota 41 ci sono due modalità tempistiche per fare richiesta. Lo scorso marzo si è chiusa la prima finestra temporale, per presentare domanda. Tuttavia, come ogni anno del resto, non esiste solo la scadenza del 1° marzo, ma per eventuali domande tardive presentate non oltre il 30 novembre ci potrà essere possibilità di essere presa in considerazione qualora vi fossero risorse finanziare rimaste. Una volta ottenuto esito positivo occorre presentare domanda di pensione anticipata previa online sul sito INPS.
Potranno fare richiesta della Quota 41 e ritirarsi quindi in pensione anticipatamente, i cosiddetti lavoratori precoci che siano iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria, alle forme sostitutive o esclusive della medesima, in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995, che possono far valere 12 mesi di contribuzione effettiva antecedente al 19° anno di età ossia al perfezionarsi, entro il 31 dicembre 2026, di 41 anni di contribuzione a prescindere dal requisito anagrafico, a patto di rientrare in una delle categorie con diritto all’APe sociale. Indipendentemente dalla propria età, per fare richiesta di Quota 41, ai lavoratori precoci verranno richiesti ulteriori requisiti, che limitano l’opzione a quattro categorie di lavoratori:
E’ bene ricordare che in merito l’INPS ha chiarificato che per «contribuzione per periodi di lavoro effettivi» si dovrà intendere una contribuzione obbligatoria dovuta per i periodi di prestazione effettiva di lavoro espressa in mesi, settimane o giorni, che dovrà fare riferimento all’anzianità contributiva utile per il diritto e la misura secondo le rispettive discipline vigenti presso le varie forme assicurative previdenziali. Saranno utili, a tal proposito, anche i lavori svolti all’estero riscattati e i periodi che siano riscattati per omissioni contributive. In ultimo, ma non ultimo bisogna ricordare i termini di decorrenza del trattamento pensionistico che avverrà dal mese successivo alla data della presentazione di domanda.
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