Oggi entreremo nel novero della questione delle categorie protette nel mondo del lavoro e vedremo insieme cosa si intende quando si parla di assunzione obbligatoria. Quali sono i requisiti per richiederla e cosa le aziende devono tenere conto.
Nel mondo del lavoro, in questa fauna della contribuzione, bisogna sapere che ci sono alcune categorie protette. Parliamo, sostanzialmente di alcune persone che partono da condizioni svantaggiate di lavoro. Ma, quali sono e cosa comporta rientrare in tali categorie?
Dunque, con questa espressione di “categoria protetta”, si fa riferimento ad un gruppo di persone che hanno diritto a determinate agevolazioni, al fine di compensare gli svantaggi che derivano da una riduzione della capacità lavorativa. Ad ogni modo, chiunque rientri in tale categoria ha diritto al collocamento obbligatorio o mirato. Questo vuol dire che un lavoratore che presenti ad esempio una disabilità dovrà ricevere proposte lavorative da aziende che rispecchino le sue capacità e competenze.
Senza girarci troppo intorno, andiamo a vedere chi ha i requisiti per rientrare in suddetta categoria protetta del mondo del lavoro.
Fanno parte delle categorie protette i lavoratori che risultano tutelati dalla Legge 68. Ovvero, una legge che prevede il collocamento mirato di soggetti con disabilità, facilitati nell’inserimento nel mercato del lavoro. Vi rientra chi possiede i requisiti riportati nell’ elenco di seguito:
Ovviamente, per poter rientrare nel novero non occorre esclusivamente essere disabili, ma possono rientrarvi anche i familiari delle vittime della criminalità organizzata e/o del terrorismo, i coniugi o gli orfani superstiti di lavoratori periti sul lavoro, in servizio, in guerra. L’elenco prevede inoltre profughi italiani rimpatriati e figli o coniugi di grandi invalidi di guerra, lavoro o servizio. Occorre, inoltre essere disoccupati, naturalmente per potersi iscrivere all’ elenco di categoria protetta.
Andiamo, quindi a vedere quali sono gli obblighi di assunzione per le aziende, verso queste categorie protette.
Sia nell’ ambito pubblico che in quello privato, i datori di lavoro sono tenuti per legge a garantire una quota delle assunzioni dedicata a lavoratori con disabilità. Vediamo in che modo sono portate a svolgersi tali obblighi di assunzione:
La cosa cambia un bel po’ in termini di proporzioni per quanto riguarda, invece, la categoria protetta che non presenta disabilità. In tal caso, il datore di lavoro è tenuto a riservare l’1% nella propria azienda, qualora questi superi quota 50 dipendenti occupati. Se l’azienda, invece supera il numero di 150 dipendenti, la legge prevede l’obbligo di assunzione a un unico lavoratore della categoria protetta.
Andiamo a vedere, in breve, cosa comporta per le aziende che devono assumere, questa situazione di obbligo.
Partiamo col dire, per rispondere a tale domanda che dal momento in cui si rientra all’interno delle soglie previste, la legge garantisce un tempo massimo di 60 giorni per provvedere all’inserimento di questi lavoratori protetti. Sarà, ad ogni modo, per l’azienda, possibile optare per tre vie.
La prima soluzione di assunzione prevede una richiesta nominativa. In questo caso il datore di lavoro potrà assumere la persona con disabilità che ritiene più adatta, al di là della sua posizione in graduatoria.
La seconda opzione, invece è attraverso una richiesta numerica. In tal caso l’avvio al lavoro è d’ufficio, secondo graduatoria da tenere conto.
Mentre, nel terzo caso, quindi l’ultima delle tre opzioni, si prevede un accordo tra l’azienda e gli uffici competenti.
Dunque, questo è quanto vi sia da sapere per quanto riguarda le assunzioni obbligatorie. Ora, non vi resta che assumere o candidarvi per farvi assumere, qualora ne possediate i requisiti. In entrambi i casi, buona fortuna e buon lavoro.
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