Cos’è l’imposta di bollo sul conto corrente? I casi di esenzione

imposta di bollo conti e libretti

I titolari di un conto corrente o di un libretto di risparmio postale o bancario sono tenuti al pagamento di un’imposta di bollo fissa. Il governo Monti ha stabilito la sua introduzione tramite il decreto Salva Italia pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 6 dicembre 2011, con entrata in vigore dal 2012.

La disciplina riguardante l’applicazione dell’imposta di bollo sui conti correnti, ma anche sui conti deposito e conti carta è stata modificata più volte negli anni successivi. Alcuni casi prevedono la possibilità di non versarla, approfondiremo la questione nel corso dell’articolo.

L’importo dell’imposta di bollo per i conti correnti e i libretti di risparmio

L’imposta da pagare per estratti di conti correnti e rendiconti di libretti di risparmio bancari o postali è pari a 34,20 euro per le persone fisiche e pari a 100 euro per soggetti diversi, come società e associazioni. Il tributo indiretto si applica quando viene emesso l’estratto conto o il rendiconto con riferimento al periodo in cui avviene, anche nel caso di apertura e chiusura del conto durante l’anno.

In assenza della rendicontazione nel corso dell’anno, l’imposta di bollo viene applicata al 31 dicembre di ogni anno. Nel caso il cliente risulti intestatario di più libretti di risparmio e intrattenga più rapporti di conto corrente, il tributo annuo deve essere pagato per ogni rapporto. Il contribuente non versa direttamente l’imposta, infatti, è la banca o l’Ufficio postale a trattenere l’importo per poi girare il corrispettivo allo Stato.

Esenzione dal pagamento dell’imposta di bollo in base all’importo

L’imposta di bollo non è dovuta dal titolare del conto corrente/libretto di risparmio nel caso in cui si tratti di una persona fisica e il valore della giacenza media non supera i 5.000 euro. Il valore medio si ricava con la somma dei saldi giornalieri dividendoli per il numero dei giorni di rendicontazione o di detenzione del rapporto, e si pondera la giacenza media di ogni rapporto per la quota di detenzione.

E’ importante sottolineare che la giacenza media è calcolata in modo cumulativo. Ossia, se il cliente è intestatario di più conti o libretti nella stessa banca e la somma delle giacenze medie supera il limite dei 5.000 euro, decade il diritto all’esenzione dell’imposta di bollo e scatta l’obbligo di pagamento di 34,20 € per ogni libretto di risparmio o conto corrente, quindi, senza tenere conto della giacenza media singola.

Altri casi di esenzione per titolari di conti o libretti

I correntisti con un ISEE inferiore a 7.500 euro sono esclusi dall’imposta di bollo e dalle spese bancarie.

Scatta l’esenzione di pagamento dell’imposta di bollo, nel caso dei conti correnti base che sono stati introdotti anche per limitare l’utilizzo del contante. Quest’ultimi non sono soggetti alle spese previste per la tenuta di un conto corrente classico e sono destinati solo alle persone che possiedono un Isee in corso di validità inferiore a 7.500 euro. Questo prodotto di risparmio ha un’operatività ridotta, tra i pochi servizi bancari di cui può fruire, le carte di pagamento. Il titolare deve pagare solo il canone annuo.

L’imposta di bollo non si applica ai conti correnti aperti su provvedimento dell’autorità giudiziaria. Non trova applicazione nemmeno per i rapporti intrattenuti tra gli enti gestori e i Confidi, ovvero organismi senza scopo di lucro a carattere associativo o piccole e medie imprese che si uniscono per semplificare le procedure e accedere senza difficoltà al credito finanziario.

Tra i casi di esenzione ci sono poi i conti correnti detenuti presso istituti di pagamento o Imel, un ente che emette moneta elettronica. Inoltre, l’Agenzia delle Entrate chiarisce che in merito ai rapporti intrattenuti con le amministrazioni dello Stato, trova applicazione l’imposta di bollo ordinaria nella misura di 1,81 euro, quando la somma è superiore a 77,47 euro.

Sul mercato si possono trovare diverse promozioni che consentono al cliente di non pagare l’imposta di bollo, in quanto se ne fa carico la banca stessa. Si tratta di una strategia adottata da vari istituti bancari per allargare il giro della propria clientela.

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