E’ una annosa questione quella che andremo a sviscerare in questo essenziale articolo. Molti si chiedono se posso aprire una partita iVA, essendo protestato. Quindi, come rimettersi in sesto con una nuova attività. Scopriamolo assieme.
Partiamo col dire che nel momento in cui si decide di avviare una nuova attività, si deve prestare una adeguata attenzione ad eventuali debiti pregressi accumulati o vi siano state precedentemente situazioni di insolvenze e mancati pagamenti di cui abbiamolasciato traccia nei registri pubblici.
E’ ad ogni modo possibile avviare l’attività, ma sarà bene prestare attenzione a seconda che ci si trovi in una delle seguenti situazioni: cattivi pagatori o protestati o se si è stati dichiarati falliti.
Andiamo a vedere, però nel caso specifico cosa accade nel caso in cui si è protestati
Innanzitutto, dunque, chiariamo cosa si intende per “protestato” e come lo si diventa.
La condizione di protestato potremmo definirla più grave di quella di un “cattivo pagatore”, sebbene le due condizioni non siano necessariamente separate. Quindi, specifichiamo che si diventa protestati in determinate occasioni:
Sostanzialmente, con l’atto di protesto si intende un atto pubblico, ed esso comporta lo stesso valore di un decreto ingiuntivo. Tale atto viene registrato nel registro informatico dei protesti alla Camera di Commercio, Industria, Artigianato ed Agricoltura.
Sarà possibile eliminare un protesto nel caso in cui l’iscrizione è illegittima o sia conseguenza di un errore o se si è ottenuta la riabilitazione dal giudice.
Come fare richiesta di annullamento è presto detto. La tale domanda si deve presentare presso il Registro informatico della Camera di Commercio allegando, a differenza dei vari casi le seguenti informazioni:
Molti si chiedono se per cancellare un protesto occorre pagare qualcosa o meno. Ci sono, ma sono praticamente minimi.
I costi per la cancellazione di un protesto, potranno essere i seguenti:
E, dunque, in ultimo ma non ultimo veniamo alla questione più attesa per chi ha ottenuto un fastidioso protesto.
Diciamo che il primo fastidio per coloro che hanno ricevuto un protesto, sarà certamente con le banche. Dunque, chi è protestato e ha intenzione di aprire un nuovo conto corrente, dal primo gennaio 2020 può aprire in banca e Poste Italiane un conto corrente. Tale tipo di conto corrente offrirà un numero di operazioni sufficiente a coprire l’uso personale da parte del cliente consumatore. Una sorta di conto corrente apposito per i “protestati”. Le operazioni e i servizi che si potranno trovare inclusi nei conti correnti per le aziende protestate comprenderanno le seguenti funzioni:
Non sarà invece possibile emettere assegni.
Tuttavia, sarà opzionabile per la banca o per Poste italiane rifiutare la richiesta di apertura di un conto di base che comprenda i servizi elencati poco sopra, qualora il consumatore (protestato) sia già titolare in Italia di un conto corrente che gli consenta di utilizzare le operazioni e i servizi inclusi nel conto corrente di base.
Questo è quanto c’era da sapere sulla labile condizione di protestato. Come visto, nulla è perduto e per ogni protestato c’è possibilità di rinascita con una nuova attività. Non chi è protestato, ma chi si ferma è perduto.
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