Associazione culturale, come si costituisce e a cosa serve

Associazione culturale

Le associazioni, di qualsiasi forma, hanno lo scopo di riunire un gruppo o più gruppi di persone aventi le stesse passioni o idee. Ci sono vari tipi di associazioni ed ognuna ha un suo scopo, ma tutte devono avere una finalità sociale.

Grazie all’articolo 18 della costituzione italiana che recita: “i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale”, sono nate molte associazioni di ogni genere e forma in tutta Italia.

L’associazione più diffusa è quella “Generica” detta anche Culturale, in genere chi vuole aprire un’associazione senza scopo di lucro sceglie la “Culturale” per il semplice fatto che è la più semplice da realizzare.

Come si costituisce un’Associazione Culturale

Qualsiasi persona voglia fondare un’associazione ha bisogno di:

  • Atto costitutivo
  • Statuto

L’atto costitutivo viene redatto in autonomia e poi viene registrato all’Agenzia delle Entrate, su questo atto viene riportato tutto il consiglio direttivo che compone l’associazione: Presidente, vicepresidente, tesoriere, segretario, consiglieri.

Il Presidente: ha la responsabilità giuridica dell’associazione, rispondendo in prima persona per qualsiasi problema (ad esempio se l’associazione accumula dei debiti), controlla che la vita sociale all’interno del circolo venga svolta in armonia, e che si rispettino le attività previste votate durante il consiglio; può sottoscrivere contratti, accordi per conto dell’associazione oppure può delegare un altro membro del direttivo a farlo. Ovviamente il presidente non può in nessun modo prendere una decisione autonomamente ma qualsiasi decisioni riguardante l’associazione deve essere discussa sempre dall’assemblea dei soci, previa convocazione esposta in bacheca 15 giorni prima della data dell’assemblea.

Il Vicepresidente: sostituisce in tutto il presidente qualora quest’ultimo sia impossibilitato da un impegno a presiedere nell’associazione.

Il Tesoriere: viene nominato nella riunione del nuovo consiglio Direttivo per alzata di mano, e ha il compito di  gestire le entrate economiche e finanziarie dell’associazione, può effettuare pagamenti a fornitori, firmare assegni e di solito ha anche una delega per operare sul conto dell’associazione.

Il segretario: ha la funzione di verbalizzante durante le assemblee dell’associazione, assemblea che non può essere indetta senza un socio che funge da segretario e aiuta il presidente nell’amministrazione dell’associazione.

I Consiglieri: compongono il resto del direttivo e non hanno particolari incarichi.

Perché creare un’associazione culturale e cosa serve

Un’associazione viene scelta per la maggior semplicità di realizzazione, infatti, per un’associazione non è richiesto un locale con destinazione d’uso specifica quindi indistintamente si può usare un locale con destinazione d’uso C1, C2, C3, etc etc, l’unica cosa richiesta e la salubrità dei luoghi e l’agibilità del locale che viene presentata al comune al momento dell’apertura.

Per costituire un’associazione culturale dopo aver redatto l’atto costitutivo, il presidente si reca all’Agenzia delle Entrare per consegnare e farsi rilasciare il Codice fiscale, infatti l’associazione non ha bisogno di partita IVA.

Una volta ottenuto il codice fiscale si può dire che l’associazione è nata, per poter aprire ai soci bisogna fare una comunicazione al comune di appartenenza.

Un’associazione per esistere deve essere iscritta ad un Ente riconosciuto che mette a disposizione i nullaosta; fra i più famosi enti riconosciuti ci sono l’Arci, Enals, Tai, solo per citarne alcuni, dove tale enti se necessario rilasciano i nulla osta per lo spaccio di generi alimentari e bevande alcooliche, per quest’ultime bisogna presentare il nullaosta che ci rilascia l’ente presso la questura di zona per fargli presente che nella nostra associazione somministriamo bevande alcoliche ai nostri associati.

Se l’associazione offre un punto bar con piccola cucina per i soci allora l’iter diventa un po’ più complicato, nel senso che bisogna effettuare una vera e propria SCIA presso il S.U.A.P. del comune di appartenenza con i seguenti documenti:

  • agibilità del locale
  • pagamento tassa ASL, se il locale e provvisto di canna fumaria per cappa aspirante bisognerà allegare anche un certificato in deroga per i fumi in atmosfera
  • atto costitutivo
  • statuto
  • codice fiscale rilasciato dall’Agenzia delle Entrate 
  • documenti del presidente pro tempore.

Ovviamente se si somministrano cibo e alcoolici l’associazione deve avere anche un piano di autocontrollo HACCP con schede per il controllo temperature frigoriferi, schede per la pulizia programmata, essere in possesso del documento REC che abilita chi sta dietro il banco bar alla mescita di bevande alcooliche

Limitazioni degli accessi all’associazione

Ovviamente va detto che all’interno dell’associazione possono trovarsi presenti solo persone che sono tesserate presso la stessa.

Una nuova persona che vuole entrare a far parte di un’associazione deve compilare un foglio con

  • nome
  • cognome
  • numero di telefono 
  • numero  di documento di identità in corso di validità
  • motivazione del perché vuole entrare a far parte dell’associazione.

Una volta riempito il modulo il consiglio direttivo si riunisce e mette ai voti la possibilità o meno di acquisire il nuovo socio, una volta deliberata la decisione di accettare il nuovo socio verrà tesserato e da quel momento può prendere parte alla vita sociale del Circolo.

Nella maggior parte dei casi la tessera associativa per il nuovo socio ha un costo annuale che può variare da pochi euro fino a passare i 50 euro come per le Associazioni Sportive Dilettantistiche (palestre, associazioni di motociclisti etc etc).

Le Associazioni pagano le tasse?

Le associazioni sono enti non a scopo di lucro quindi alcuni redditi non si devono dichiarare e non sono tassabili ma ci sono delle eccezioni che devono essere tassate: quando l’associazione svolge un attività prettamente commerciale i redditi che ne derivano devono essere tassati. Pertanto  legato al codice fiscale, l’associazione può avere anche la partita Iva.

Ricavi Commerciali

  • Vendita prodotti nuovi
  • Erogazioni di servizi essenziali (gas, corrente elettrica, fognature)
  • Fiere per esposizioni commerciali
  • Gestione di spacci, mense e somministrazione pasti
  • Gestione trasporto merci
  • Svolgimento di servizi di radiodiffusione
  • Sponsorizzazione di eventi e pubblicità

Ricavi non tassabili per le Associazioni

  • Soldi raccolti durante eventi
  • Contributi da enti pubblici 
  • Prestazioni offerte ad associati e iscritti 
  • Quote associative che versano i soci al momento dell’iscrizione

Per la tenuta delle scritture contabili infatti le associazioni si rivolgono a commercialisti specifici.