Il Business plan è un importante operazione di pianificazione aziendale. Ecco alcuni suggerimenti per scriverne uno di successo.
Quando si inizia un’attività, ma anche quando un’azienda decide di ampliare la sua produzione, si redige un Business plan. Se volessimo tradurlo in italiano potremmo definirlo un “piano d’affari“. Ma in realtà è un documento di estrema importanza. Sia in fase di redazione che in una fase successiva di valutazione degli obiettivi raggiunti. Infatti il Business plan permette di focalizzare l’attenzione sulla nuova idea di business, e rispondere alle sue funzioni:
Analizzando i singoli punti si può creare un buon business plan. Tuttavia è importante anche valutare le variabili interne ed esterne che potrebbero intaccare il nuovo business.
Il business plan viene sempre corredato da schemi, schede o tabelle che servono a facilitarne la comprensione. Quello che deve essere subito chiaro sono i passi da seguire:
Anche se sembra davvero un’operazione impegnativa, non c’è da preoccuparsi, è più semplice di quello che sembra. Ma ci vuole tanta attenzione per non commettere errori e sprecare risorse finanziarie proprie oppure altrui
L’idea di business è il cuore dei nostri affari. E’ un sistema di coerenza utile all’impresa per acquisire dei vantaggi competitivi all’interno di un mercato. E’ importante anche capire quanto il progetto imprenditoriale sia fattibile e quanto sia attrattivo per i potenziali clienti.
Quindi è opportuno segmentare il mercato e capire a chi rivolgersi. In un’impresa orientata al mercato, occorre valutare il punto di vista dell’acquirente. Data la grande varietà di acquirenti la segmentazione del mercato, permette di creare dei sottoinsiemi di riferimento. L’obiettivo è quello di analizzare i bisogni dei potenziali clienti, per offrire un prodotto che gli si addice. Tanto un prodotto sarà attrattivo, tanto più sarà richiesto, se accessibile e tanto più l’idea di business potrebbe essere vincente.
Prima di far diventare l’idea realtà occorre anche capire il tipo di struttura organizzativa di cui si ha bisogno. Un’impresa può essere individuale o costituirsi in società. Se l’azienda deve produrre il prodotto avrà bisogno di determinati investimenti in macchinari.
Mezzi che hanno costi diversi a seconda delle loro funzionalità. Magari se è un prodotto di alta tecnologia, potrebbe aver bisogno di grossi capitali. Mentre se si tratta di un servizio innovativo, l’azienda punterà ad investire più sul capitale umano che su quello fisico. Nel caso in cui ci sia bisogno di grossi capitali, è probabile ricorrere all’ausilio di capitali esterni e di investitori. Un business plan dettagliato può tornare utile, perchè permette all’investitore di valutare per bene il suo investimento.
L’espressione “nuovo prodotto” viene usato anche impropriamente. Spesso basta una confezione diversa per essere definita nuova, quando magari l’aggettivo corretto sarebbe originale. Se si decide il lanciare sul mercato un prodotto realmente nuovo, occorre prendere delle decisioni che sono fondamentali per la sopravvivenza della stessa impresa. Questo perché un nuovo prodotto potrebbe essere rischioso, da alcuni punti di vista:
Tuttavia sono solo aspetti da considerare. La storia economica è piena di prodotti che hanno cambiato il mondo e condizionato la vita dei consumatori. Un caso è proprio la Apple con l’Iphone, mp3 creandosi proprio un mercato di clienti fedelissimi.
Il marketing è un ramo dell’economia che si occupa di dello studio e descrizione di un mercato di riferimento, ed in generale l’analisi delle interazione del mercato e degli utenti di un’impresa. Le leve fondamentali del marketing mix sono: prodotto (Product), prezzo (Price), punto vendita o, più in generale, distribuzione (Place) e promozione o, più in generale, comunicazione commerciale (Promotion). Del prodotto abbiamo ampiamente parlato. Mentre il prezzo di vendita è importante. Il prezzo deve essere capace di coprire i costi necessari non solo per la produzione, ma anche per tutta la struttura. Le imprese nascono per guadagnare pertanto attenzione alla variabile costi.
L’imprenditore deve anche chiedersi dove o come distribuire il prodotto. Il circuito di distribuzione può esser definito come una struttura formata da soggetti che intervengono nel processo di scambio, allo scopo di mettere il bene a disposizione del consumatore. E quindi nella redazione del business plan occorre capire se si hanno bisogno di intermediari, come gestire i trasporti e gli accordi commerciali. Non ultima la comunicazione di marketing cioè l’insieme dei segnali emessi dall’impresa verso i soggetti pubblici, i clienti, i fornitori, gli azionisti. Quindi non è solo pubblicità.
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