Lavori trainanti nel Superbonus 110%: scopriamo quali sono

categorie catastali

Se hai sentito parlare di lavori trainanti nel Superbonus 110% è arrivato il momento di capire quali sono: ecco una guida per tutti.

Il Superbonus 110% e il decreto Rilancio

Il decreto Rilancio, tra le varie misure, prevede il Superbonus 110%: si tratta di un incentivo fiscale che permette di ristrutturare casa senza spendere soldi, per poter beneficiare di questo incentivo è però necessario rispettare dei criteri nell’esecuzione dei lavori e quindi deve esservi un efficientamento energetico o, in alternativa, un intervento per la riduzione del rischio sismico. Nel momento in cui si opta per tale soluzione vengono però divise due tipologie di lavoro: i lavori trainanti e i lavori trainati. Ecco quali sono.

Il provvedimento che riconosce benefici fiscali per i lavori trainanti nel Superbonus 110% è inserito nel decreto legge 34 del 19 maggio 2020, convertito in legge  n.77 del 17 luglio 2020. La normativa prevede che i lavori eseguiti dal luglio 2020 (il termine finale ancora non è certo perché più volte prorogato ed è probabile che si potrà usufruire del beneficio anche nel 2023) potranno beneficiare della detrazione dei costi sostenuti fino al 110%, quindi si potrà ottenere più di quanto effettivamente speso.

Per poter ottenere questo beneficio è però necessario avere un efficientamento energetico notevole e quindi recuperare almeno due classi energetiche. Se i lavori portano tale risultato si possono avere le detrazioni, ma queste non riguarderanno solo i lavori che direttamente portano tali vantaggi, ma anche i lavori di altra natura che comunque affiancano i lavori in oggetto. Si parla quindi di lavori trainanti e lavori trainati. Il lavori trainanti per il superbonus 110% sono quelli che in modo diretto portano al recupero delle classi energetiche. I lavori trainati superbonus 110% sono lavori che non portano efficientamento energetico, o comunque portano benefici ridotti, ma sono realizzati congiuntamente ai lavori trainanti.

Lavori trainanti nel Superbonus 110%

In merito alla individuazione dei lavori trainanti per il superbonus 110% si è creata molta confusione e proprio per questo l’Agenzia Entrate e Riscossioni ha deciso di dare dei chiarimenti attraverso la risposta all’interpello n° 523 e con la circolare 24/E dell’8 agosto 2020, in tali atti stabilisce che sono interventi trainanti per i Sismabonus e Superbonus 110%:

  • l’isolamento termico delle superfici orizzontali, verticali e inclinate che interessano l’involucro dell’edificio, sarebbe il cappotto termico, affinché però questo dia accesso al beneficio è necessario che riguardi almeno il 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio stesso o dell’unità immobiliare indipendente o unità plurifamiliare con  almeno un accesso dall’esterno. Tra gli interventi che sono considerati trainanti vi è anche il rifacimento del tetto perché comunque va a ridurre la superficie disperdente.
  • sostituzione degli impianti di riscaldamento invernale e raffrescamento estivo e per la produzione di acqua sanitaria; in questo caso se si tratta di edifici in condominio deve essere installato un impianto centralizzato, oppure deve trattarsi di interventi su abitazioni unifamiliari o plurifamiliare con accesso dall’esterno autonomi;
  • lavori antisismici.

Superbonus 110% e lavori trainati

Nel caso in cui sia eseguito uno di questi lavori trainanti è possibile far rientrare nei benefici fiscali del Superbonus 110% anche i lavori trainati. I secondi però devono rientrare nell’arco temporale di vigenza della normativa e comunque devono essere eseguiti congiuntamente ai lavori trainanti, quindi nell’arco temporale che va tra l’inizio dei lavori e la loro chiusura. Possono rientrare tra i lavori trainati del Superbonus 110%:

  •  l’abbattimento delle barriere architettoniche. Se cerchi un approfondimento sui bonus montascale e barriere architettoniche, clicca QUI;
  • l’efficientamento energetico delle unità immobiliari presenti all’interno del condominio. Rientrano in tale categoria di lavori anche la sostituzione degli infissi, questo perché nella maggior parte dei casi grazie alle nuove tecniche di costruzione e installazione comunque migliorano le prestazioni  energetiche dell’immobile;
  • fornitura e installazione delle schermature solari ( le classiche tende solari);
  • realizzazione dell’impianto fotovoltaico, fornitura e installazione di accumulatori di energia;
  • fornitura e posa in opera di porte di ingresso;
  • sostituzione di componenti vetrati;
  • installazione di colonnine per la ricarica di auto.

In merito ai lavori trainati devono essere fatte delle precisazioni, ad esempio il portone di ingresso può rientrare tra i benefici del superbonus nel caso in cui vada a delimitare due aree di cui una riscaldata e l’altra no. Il caso di scuola è il portone di ingresso di un appartamento che però apre su un ampio corridoio non riscaldato. Per quanto riguarda il Superbonus 110% infissi per poterne beneficiare i nuovi prodotti deovno sostituire quelli già esistenti e i valori di trasmittanza termica Uw devono essere uguali o inferiori rispetto a quelli riportati nell’allegato Qui presente.

L’insieme dei lavori realizzati, cioè trainanti e trainati deve comunque portare al recupero di almeno due classi energetiche.

Dubbi su lavori trainati e trainanti nel Superbonus 110%

Sicuramente sui lavori trainanti del Superbonus 110% e lavori trainati ci sono molti dubbi e solitamente sono le imprese e i progettisti a cercare di diradarli. Occorre però fare qualche precisazione sui dubbi più frequenti che riguardano soprattutto i condomini. In tal caso c’è una sorta di cumulo, infatti se il condominio decide di fare un cappotto termico rientrante tra i lavori trainanti, i singoli proprietari delle unità abitative possono approfittarne per avere lo sgravio fiscale sugli infissi del singolo appartamento oppure sulla realizzazione di tende solari sulla singola unità abitativa.

Si deve infine ricordare che il beneficio viene riconosciuto attraverso uno sgravio fiscale, cioè con detrazioni in 5 rate dagli importi IRPEF da versare o versati tramite sostituto d’imposta, in alternativa è possibile cedere il credito all’impresa che effettua i lavori, a una banca a chi fornisce il materiale oppure a una terza persona.