Naspi, spetta al disoccupato con Partita IVA?

Come percepire la Naspi con partita IVA

Il titolare di partita IVA che ha perso involontariamente il lavoro, può continuare a percepire la Naspi a patto che rispetti alcune condizioni. La normativa riguardante il tema disoccupazione, nel corso del tempo è andata sempre più incontro al lavoratore autonomo al fine di tutelarlo maggiormente, quasi come se si trattasse di un lavoratore dipendente.

Partita IVA e Naspi

Chi possiede una partita IVA e si trova in stato di disoccupazione, dunque, può mantenere l’indennità Naspi. Allo stesso modo, chi è stato licenziato e percepisce l’indennità di disoccupazione, può aprire una partita IVA da disoccupato, come professionista, artigiano o commerciante, senza dover rinunciare allo stato di disoccupazione.

Ricordiamo che per fruire della Naspi è necessario fare richiesta all’INPS, rispettando i requisiti per cui: si è perso involontariamente il lavoro e si è richiesto lo stato di disoccupazione; è stato sottoscritta la Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro al Centro per l’impiego.

Ricordiamo che lo stato di disoccupazione è riferito a chi non svolge un’attività di lavoro subordinato, parasubordinato o autonoma. Inoltre, anche a chi svolge un’attività lavorativa, ma con un reddito lordo annuo conseguito che resta entro determinati limiti:

  • 8.145 euro per il lavoro dipendente;
  • 4.800 euro per il lavoro autonomo, anche per la forma occasionale.

Come continuare a percepire la Naspi da titolare di partita IVA: le condizioni

Il possessore di partita IVA che vuole continuare ad essere percettore dell’indennità di disoccupazione Naspi, non deve conseguire un reddito da lavoro autonomo, come appena accennato, superiore i 4.800 euro annui. Non deve omettere la dichiarazione all’INPS del reddito da lavoratore autonomo presunto o presentarla fuori tempo massimo. Non deve terminare lo stato di disoccupazione oppure acquisire i requisti per andare in pensione.

Tuttavia, è anche vero che il disoccupato che mantiene il diritto a percepire la Naspi, riceverà un importo complessivo decurtato dell’80% dei redditi previsti, in relazione al periodo di tempo che intercorre tra la data d’inizio attività e la data di fine indennità oppure, se antecedente, la fine dell’anno. L’entità della riduzione si basa sull’autodichiarazione, ma il calcolo preciso viene effettuato d’ufficio dall’INPS al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi nell’anno successivo.

Qualora si fosse esenti dall’obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi, sarà necessario presentare una nuova autodichiarazione del reddito entro il 31 marzo del seguente anno. La mancata presentazione dell’autodichiarazione da parte del lavoratore, implica la restituzione della Naspi ricevuta dalla data di avvio dell’attività di lavoro autonoma.

Se il lavoro autonomo viene svolto contemporaneamente alla percezione dell’indennità di disoccupazione e nel caso quest’ultima coinvolga più anni solari, all’inizio di ogni nuovo anno il lavoratore è tenuto a comunicare il reddito presunto tramite modello Naspi Com entro il 31 gennaio. In assenza della predetta comunicazione e fino a quando non sarà acquisita dall’INPS, l’erogazione della Naspi verrà sospesa.

Quando si svolge un’attività lavorativa di tipo autonomo, di impresa individuale o parasubordinata, dalla quale si ottiene un reddito inferiore ai limiti sopra indicati utili alla conservazione dello stato di disoccupazione (4.800 euro), il soggetto beneficiario deve informare l’INPS entro un mese dall’inizio dell’attività attraverso il modello Naspi-COM oppure entro un mese dalla domanda Naspi in caso di attività preesistente, dichiarando il reddito annuo che prevede di conseguire.

Liquidazione Naspi anticipata

La persona in stato di disoccupazione che decide di aprire partita IVA può chiedere la liquidazione della Naspi in un’unica soluzione. Tuttavia, è necessario inviare la domanda entro 30 giorni dall’avvio dell’attività autonoma. Se l’attività è precedente, entro 30 giorni dalla domanda inoltrata per ottenere la Naspi.

Questa possibilità è concessa per incentivare l’inizio di un’attività lavorativa autonoma o di impresa individuale o per la sottoscrizione di una quota di capitale sociale di una cooperativa. Allo stesso modo, chi aveva già un’attività autonoma prima di richiedere la Naspi, potrà richiedere l’erogazione dell’indennità di disoccupazione in un’unica soluzione, al fine di poter dedicare il suo lavoro per lo sviluppo della sua attività lavorativa in forma autonoma.

Se vuoi approfondire l’argomento indennità di disoccupazione, leggi anche: Naspi 2021: cos’è, requisiti, durata, calcolo, quando decade e domanda

Informazioni su Carmine Orlando 405 Articoli
Nato a Milano nel 1971 ma campano d'adozione, ho sempre avuto una grande passione per la scrittura, pur lavorando come libero professionista in altri settori. La scoperta del Web Copywriting e il vasto quanto complesso mondo della SEO mi ha conquistato, tanto da aver intrapreso un lungo percorso di formazione a aver trasformato un hobby in una fonte primaria di guadagno. Sono stato per anni coordinatore della redazione per CentroMeteoItaliano.it, ho collaborato con Money.it, con Notizieora.it e con BlastingNews.com.