Dal prossimo anno, salvo clamorose sorprese, non sarà più possibile andare in pensione con la quota 100. Ed allora, in vista del nuovo anno, quali sono le ipotesi di pensione anticipata nel 2022? Al netto di interventi legislativi da qui a fine anno, senza i vantaggi offerti dalla quota 100, ad oggi la strada percorribile per il pensionamento anticipato è quella standard rispetto, invece, ai requisiti anagrafici e contributivi per l’accesso alla pensione di vecchiaia.
Nel dettaglio, ad oggi i requisiti per la pensione anticipata nel 2022 coincidono con quelli che sono attualmente in vigore e, in particolare, questi non presentano dei vincoli sull’età anagrafica ma solo sull’anzianità contributiva. Ovverosia, 42 anni e 10 mesi di contributi previdenziali versati per gli uomini, e 41 anni e 10 mesi di contributi previdenziali per le donne che decidono di presentare all’INPS la domanda di accesso alla pensione anticipata.
Inoltre, sempre riguardo alla pensione anticipata nel 2022, attualmente è possibile ritirarsi dal lavoro, prima della maturazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia, grazie alla cosiddetta opzione contributiva. In tal caso servono 64 anni di età e 20 anni di contributi previdenziali versati, ma a patto che il lavoratore non abbia maturato un’anzianità contributiva prima della data dell’1 gennaio del 1996.
Senza la quota 100, e senza aver maturato i requisiti per accesso all’anticipata come sopra descritto, come andare in pensione nel 2022? Ad oggi non ci sono altre alternative rispetto alla maturazione dei requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia.
Ovverosia 67 anni di età per quel che riguarda il requisito anagrafico, ed almeno 20 anni di contributi previdenziali versati. Per gli addetti alle mansioni gravose, pur tuttavia, il requisito anagrafico scende da 67 anni a 66 anni e 7 mesi di età.
In assenza del requisito di anzianità contributiva, inoltre, la pensione di vecchiaia è ottenibile con 71 anni di età e con almeno 5 anni di contributi previdenziali versati. Ma a patto che si rientri interamente nel regime di calcolo pensionistico contributivo.
Le ipotesi sul tavolo per il nuovo anno, in materia di pensionamento anticipato, sono tante anche perché le discussioni del Governo italiano con le parti sociali continuano senza che sia ancora stata raggiunta la quadratura del cerchio.
Tra i sindacati che, non a caso, da un lato chiedono delle formule di pensionamento anticipato senza vincoli e senza penalizzazioni, e dall’altro il Governo italiano che invece, ai fini del contenimento dei costi, punta al post quota 100 introducendo, tra le ipotesi al vaglio, la quota 102. Ovverosia con 64 anni di età, con 38 anni contributivi e con delle penalizzazioni in uscita anticipata dal lavoro.
La prudenza del Governo italiano, sul superamento della quota 100, è anche dettata dai recenti rilievi da parte della Corte dei conti che, nello stimare la spesa previdenziale per il 2021 in Italia, non ha escluso per i conti pubblici l’emergere di elementi di criticità per i prossimi due anni.
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