Sempre più aziende mettono a disposizione i fringe benefit per i dipendenti, ma quali sono i 10 benefit più richiesti nel 2021? Una ricerca lo svela.
In alcune realtà aziendali ai dipendenti vengono riconosciuti dei benefit il cui obiettivo è migliorare la qualità della vita dei dipendenti e spronarli a lavorare con maggiori stimoli e soprattutto restare in azienda. La fuga dei talenti per l’Italia continua ad essere un problema rilevante ed è determinata soprattutto dalle condizioni economiche proposte ai lavoratori che spesso sono davvero molto basse al punto di avere meritato per il 2020 la maglia nera in Europa. A confermare questo dato c’è una ricerca condotta da Eagle Hill Consulting e pubblicata da Human Resource Executive da cui emerge che il 58% degli italiani lavora in una condizione di burnout cioè di stress cronico e persistente associato al contesto lavorativo e il 4% di essi sta pensando di lasciare il lavoro.
Per mitigare questi dati molte aziende riconoscono i fringe benefit, cioè un welfare aziendale che rappresenta una sorta di riconoscimento accessorio rispetto allo stipendio e che godono di vantaggi fiscali. Ad esempio nel rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale dei Metalmeccanici avvenuto il 5 febbraio 2021 sono previsti 200 euro di benefit aziendali. Questi saranno oggetto di ulteriore trattativa tra le parti al fine di determinare come possono essere usufruiti. I benefit disponibili sono molteplici e per alcuni si nota un certo interesse da parte dei dipendenti.
Naturalmente il 2021 con la pandemia ha determinato delle scelte differenti rispetto al passato e a delineare quali siano i 10 benefit più richiesti nel 2021 dai lavoratori italiani è una ricerca condotta da Harris Interactive per Sodexo e che ha analizzato le richieste pervenute durante il secondo lock down nazionale.
Il benefit più richiesto resta il premio aziendale immediato, preferito dal 34% dei lavoratori, in questo caso la preferenza va a buoni sconti da spendere il smart working, cioè con acquisti fatti direttamente da casa, magari dalla propria postazione di lavoro, questa modalità è preferita dall’84% di coloro che stanno lavorando in smart working.
Al secondo posto, distaccati di 10 punti percentuali, ci sono i premi in food e beverage, si tratta però di richieste di prodotti sani e genuini richiesti anche nei distributori aziendali.
Le posizioni che ora andremo a vedere sono davvero molto ravvicinate a separarle è un punto percentuale. Il terzo benefit più richiesto è lavorare da casa, in smart working e i benefit finanziari. Deve però essere sottolineato che rispetto al passato vi è un calo di richieste di lavoro da casa, questo probabilmente è dovuto al fatto che a molti già lavorano in modalità smart, di conseguenza una parte delle domande risulta evasa. Si aggiunge il fatto che lavorare da casa diminuisce la socialità e molte persone dopo aver provato non hanno apprezzato e ritornerebbero volentieri in ufficio, specialmente se gli spazi sono ridotti.
Il quarto posto (22%) tra le richieste di benefit è rappresentato dai buoni pasto o ticket restaurant, questi possono essere correlati al fatto che lavorando da casa molti lavoratori hanno perso i ticket mensa e di conseguenza ciò ha inciso sul budget familiare. Da sempre infatti i buoni pasto sono stati considerati una sorta di stipendio accessorio e rinunciarvi non è certo semplice. Per le aziende e i lavoratori questi rappresentano anche un vantaggio infatti sono esentasse.
Al quinto posto della classifica dei benefit più richiesti dai lavoratori vi sono le prestazioni mediche, per sé e per la famiglia, preferite dal 21% dei lavoratori, questo è dovuto in primo luogo ad una maggiore attenzione per la salute e in secondo luogo al manifestarsi di una certa carenza, soprattutto in alcuni settori, del Servizio Sanitario Nazionale. Il settore della sanità privata colma tale vuoto, ma i costi devono essere sostenuti dagli utenti, ad esempio una delle spese che gli italiani hanno difficoltà ad affrontare è quella per il dentista. A richiedere questo benefit sono il 21% dei lavoratori, una percentuale comunque considerevole, correlata a una ricerca dell’ANIA che sottolinea come l’Italia sia il Paese europeo in cui la popolazione più di altre usa i risparmi propri per la salute.
Al sesto posto tra i benefit più richiesti vi sono i corsi di formazione, sostegni per il trasporto pubblico e benefit legati alla salute psico-fisica.
Il 20% dei lavoratori richiede come benefit l’uso di veicoli aziendali con noleggio a lungo termine, molto probabilmente questa richiesta che può sembrare bizzarra è legata alla paura di utilizzare mezzi che possono essere probabile veicolo del virus. Il 13% dei lavoratori, ottavo posto in classifica, invece vuole proprio l’auto aziendale, quindi di proprietà dell’azienda.
Naturalmente non manca l’attenzione per i figli e le esigenze soprattutto delle donne, infatti al nono posto (11%) delle richieste di benefit aziendali si pongono i servizi per i bambini, come l’asilo nido aziendale, bonus baby sitter, tate convenzionate, sconti per palestre per i figli, viaggi di studio e formazione.
Infine il 10% dei lavoratori chiede la carta di credito aziendale per sostenere spese da rimborsare ai dipendenti, quindi invece di anticipare le spese e poi chiedere il rimborso i dipendenti chiedono di poter usare la carta di credito, naturalmente le spese devono essere tracciabili.
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