Il superbollo e una tassa automobilistica che colpisce, attualmente, solo le auto di lusso ma non è stato sempre così. Di seguito vi spiegherò quale automobili ci rientrano, come si calcola e come si paga.
Il primo superbollo in Italia vide la luce nel 1976 ed era una tassa relegata alle sole auto diesel. Tale dazio consisteva nel pagare in aggiunta al bollo auto 12.000 lire ogni cavallo fiscale (i cavalli fiscali si calcolano in genere dividendo la cilindrata totale dell’auto per 100, quindi un auto da 2000 cc di cilindrata ha 20 cv fiscali) modificata nel 1987 a 33,750 lire per ogni cavallo fiscale.
Nel 1997 tale tassa fu abolita e il mercato delle motorizzazioni diesel ricominciò a risalire. Nel 2011 grazie all’articolo 23 del Decreto Salva Italia (decreto legge n° 201 del 6 dicembre 2011) venne di nuovo introdotto il superbollo per auto di lusso per autoveicoli. La tassa che si paga oggi sulle auto di lusso, quindi, ha davvero pochissimi punti in comune con quella che entrò in vigore nel 1976.
E’ tenuto a pagare il superbollo chiunque abbia un autovettura che va oltre i 185 kilowatt. Le autovetture che superano i 185 kilowatt dovranno versare nelle casse dell’Erario (si tratta di una tassa erariale e non regionale) 20 euro in più per ogni kw successivo, ad esempio prendiamo un auto che ha 200 kw il proprietario dovrà pagare 20 euro per 15 (che sono i kilowatt che superano la soglia dei 185 kilowatt). Il superbollo, quindi, è una sorta di addizionale che va pagata oltre al bollo auto.
Ci sono delle agevolazioni per il pagamento del superbollo che scattano in base all’anno di immatricolazione del veicolo. A pagare il superbollo sono, generalmente i proprietari dell’auto ma sono chiamati al versamento anche gli utilizzatori di auto in leasing.
Come abbiamo anticipato l’importo del superbollo non è constante ma varia nel corso della vita dell’auto:
Per il pagamento del superbollo ci si può avvalere di diversi metodi:
Per il pagamento del bollo bisogna portare con se il libretto di circolazione dell’auto. Ritardi o mancati pagamenti del superbollo possono portare al pagamento di una sanzione amministrativa pari a al 35% della tariffa evasa, in casi estremi anche al sequestro dell’autovettura.
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