Come avviare una pratica di successione?

La successione è una procedura giuridica con la quale il patrimonio ereditario del defunto viene trasferito agli eredi. I rapporti patrimoniali possono avere sia natura attiva che passiva, quindi, l’eredità è composta dai beni, ma anche dai crediti e debiti contratti dal de cuius.

Tipi di successione

La successione può essere testamentaria, nel caso la persona defunta abbia redatto un testamento olografo o un testamento sotto forma di atto notarile. Oppure, può essere legittima in assenza di un testamento, in tal caso è la legge a stabilire i destinatari dell’eredità. Ciò vuol dire, che se il testatore vuole fare un lascito a favore di persone che non rientrano tra gli eredi legittimi stabiliti dal grado di parentela, deve redigere un testamento.

Ad ogni modo, deve tenere conto che una quota di eredità denominata “legittima” spetta di diritto al coniuge e ai figli, o in mancanza di essi, al parente più stretto.

Quando aprire la pratica di successione e come

L’evento di successione si apre nel momento in cui avviene la morte della persona il cui patrimonio è oggetto di successione. Per avviare la relativa pratica è necessario presentare diversi documenti. Ma prima di entrare nello specifico, ricordiamo che la dichiarazione di successione deve essere presentata entro 12 mesi dal relativo evento giuridico, quindi, dal giorno della morte del de cuius. Un eventuale ritardo sottopone l’erede a sanzioni amministrative che crescono in proporzione all’aumentare del ritardo.

Per avviare la pratica di successione si può scaricare l’apposito modello da compilare “Dichiarazione di successione e volture catastali” disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Al termine della compilazione la dichiarazione deve essere inviata per via telematica all’Agenzia delle Entrate tramite i software messi a disposizione dalla stessa: Entratel o Fisconline. In alternativa, ci si può affidare a tutti i professionisti autorizzati o ai Caf.

Si ricorda che il dichiarante è tenuto al pagamento delle eventuali imposte catastali e ipotecarie, delle imposte di bollo, di eventuali tributi speciali e tasse ipotecarie.

A tal proposito, ti potrebbe interessare leggere anche: Quanto costa la tassa di successione?

Chi deve presentare la dichiarazione di successione

La dichiarazione di successione deve essere presentata dagli eredi e dai legatari; dagli immessi nel possesso dei beni; dagli amministratori dell’eredità; dai curatori delle eredità giacenti; dagli esecutori testamentari; dai trust. I soggetti che si occupano della presentazione dovranno provvedere al pagamento delle relative imposte.

Alla presentazione della dichiarazione il coniuge o i parenti in linea retta destinatari dell’eredità, sempre che nell’asse ereditario non siano compresi immobili o relativi diritti, e che il patrimonio del de cuius non sia di importo superiore a 100.000 euro.

Sono esonerati dall’obbligo di presentare la dichiarazione i chiamati all’eredità e i legatari che rinunciano all’eredità o al legato prima della scadenza del termine di presentazione. Inoltre, in caso di richiesta inoltrata per la nomina di un curatore che amministri l’eredità in quanto escluso dalla medesima.

In ambo i casi, sono tenuti a spedire tramite raccomandata la copia della dichiarazione di rinuncia o dell’istanza di nomina del curatore all’Agenzia delle Entrate.

Le dichiarazioni di successione sono inoltre distinte in:

  • principale: la prima dichiarazione in assoluto, presentata per quel de cuius;
  • modificativa: per la modifica di mappe, quote ed eredi, senza l’aumento del valore dell’asse ereditario. Tutte le imposte vanno pagate;
  • integrativa: va presentata nel caso si debbano inserire altri beni nell’asse ereditario, assenti nella dichiarazione principale;
  • sostitutiva: in quanto sostituisce integralmente la prima dichiarazione;
  • aggiuntiva: nel caso di aggiunta quote per cespiti già dichiarati e trascritti con una quota inferiore, rispetto a quella del defunto.

Avvio pratica di successione: i documenti necessari

In linea di massima, la dichiarazione deve contenere i dati d’identificazione del defunto, dei chiamati o degli eredi e dei legatari. La descrizione dettagliata dell’attivo ereditario; passività e costi deducibili documentati; l’ammontare dell’asse ereditario; riduzioni e detrazioni documentate. Senza i dati dei suddetti soggetti o della composizione dell’attivo ereditario, la dichiarazione di successione è da considerare non regolare.

Ma entriamo nello specifico, con un elenco dei principali documenti necessari all’avvio e conduzione di una pratica di successione:

  • certificato di morte del de cuius o autocertificazione;
  • Stato di famiglia del defunto e degli eredi o relative autocertificazioni;
  • eventuale documentazione delle passività (debiti del defunto, spese funerarie);
  • certificato di ultima residenza del de cuius o autocertificazione.

Qualora terreni e fabbricati siano oggetto di successione è indispensabile presentare:

  • l’atto attraverso il quale il defunto ne era divenuto proprietario (rogiti di acquisto o
    dichiarazione di successione);
  • visure catastali recenti di terreni e fabbricati che entrano nella successione.
Carmine Orlando

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Carmine Orlando

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