Oggi ci addentreremo nelle pieghe, nelle maglie, del mondo del lavoro, nelle sue torbide fasi contrattuali, per scoprire di cosa si tratta quando si parla di patto di non concorrenza e come liberarsene, qualora lo si volesse, in fase di contratto.
Innanzitutto, partiamo col dire di cosa si tratta, quando si fa riferimento al patto di non concorrenza.
In poche parole, il patto di non concorrenza è disciplinato agli articoli 2125, 2596 e 1751-bis del codice civile, rispettivamente funzionale per lavoratori dipendenti, autonomi e agenti commerciali.
Il lavoratore può concordare un pagamento mensile che è soggetto a contributi pensionistici e integra la retribuzione, oppure alla cessazione del contratto, soggetto agli obblighi e al regime fiscale del TFR. Nel caso di declaratoria di nullità, il datore può chiedere la restituzione delle somme corrisposte in precedenza.
Va aggiunto che il patto dovrà necessariamente risultare per atto scritto, a pena di nullità.
Non sarà necessario, però, che il patto sia contenuto nel contratto di lavoro. Poiché il patto di non concorrenza è qualificato come un “normale” contratto a prestazioni corrispettive, dotato a sua volta di una causa autonoma rispetto a quella del contratto di lavoro. Esso può essere oggetto di una pattuizione separata dal contratto di lavoro stesso.
Ecco, in sintesi in cosa consiste il patto di non concorrenza. Ma andiamo a scoprire altro sulla questione.
Andiamo, dunque nel merito della questione e quindi nel cuore di questa piccola guida. Vediamo, in breve come è possibile liberarsi del patto di non concorrenza.
Abbiamo sostanzialmente, due modalità per liberarsi del patto di non concorrenza.
Nella prima opzione sarà sufficiente comunicare la propria volontà al datore di lavoro. Nella seconda è, invece, necessario redigere specifico accordo (scrittura privata) di risoluzione (scioglimento) del patto di non concorrenza stipulato. In sintesi, il lavoratore può recedere dal contratto solo se il patto stesso preveda tale possibilità o nel caso di accordo col datore di lavoro.
Qualora invece vi fosse una violazione del patto di non concorrenza, quale contratto a titolo oneroso e a prestazioni corrispettive, va a costituire un inadempimento contrattuale e legittima le richieste di adempimento o di risoluzione del contratto e/o di risarcimento del danno per responsabilità contrattuale.
Il corrispettivo dovrà essere congruo rispetto al sacrificio richiesto al lavoratore, a pena di nullità del patto stesso.
Per quanto concerne le modalità di corresponsione del corrispettivo, il datore di lavoro ha generalmente la scelta tra le seguenti opzioni:
Il pagamento del corrispettivo al momento della cessazione del rapporto di lavoro è la regola anche se spesso, nella prassi, il pagamento è dilazionato almeno in parte al termine del periodo di non concorrenza.
Andiamo, in ultimo, a vedere come funziona il trattamento fiscale e contributivo del patto di non concorrenza.
In breve, possiamo dire che il trattamento contributivo e fiscale del corrispettivo del patto di non concorrenza è strettamente legato alle modalità di pagamento.
Il corrispettivo versato in costanza di rapporto, infatti, costituisce retribuzione imponibile a tutti gli effetti, fiscali e contributivi ed è computabile nel trattamento di fine rapporto.
In maniera differente da quanto accade in caso di pagamento in corso di rapporto, nel caso in cui il corrispettivo sia corrisposto al termine della cessazione del rapporto di lavoro, lo stesso sarà soggetto soltanto a tassazione separata e non anche a contribuzione.
Dunque, questo è quanto vi fosse di più strettamente necessario da sapere sulla questione legata al suddetto patto di non concorrenza che spesso lega il rapporto lavorativo tra datore di lavoro e dipendente.
Disponibile il software per l'adesione al concordato preventivo biennale. Tutte le novità 2025-2026 per i…
Bonus Assunzioni 2025 per permettere alle imprese di trovare la giusta soluzione per assumere personale…
Il decreto bollette è stato convertito in legge, ecco tutte le novità rilevanti per i…
E' online la dichiarazione dei redditi precompilata 2025. I contribuenti possono accedere e verificare la…
Artigiani e commercianti arriva la riduzione contributiva per chi avvia un'attività autonoma. Ecco tutti i…
L'Agenzia delle Entrate fornisce le istruzioni operative per la revoca e l'adesione al concordato preventivo…