Come pagare contributi Inps in ritardo?

Pagamento in ritardo contributi INPS

Per svariati motivi, accade di non pagare i contributi INPS dovuti a seguito di un’attività lavorativa svolta che ne prevede il versamento. A questo punto, cosa succede e come provvedere al loro pagamento in ritardo?

Le conseguenze del mancato pagamento dei contributi INPS

Il mancato versamento dei contributi dovuti all’INPS fa scattare una sanzione pecuniaria, anche se la notifica dell’omesso pagamento non viene notificata in breve tempo, in quanto avviene a seguito di un accertamento che non è immediato.

La notifica da parte dell’INPS che segnala il mancato versamento dei contributi è comprensivo dell’importo dovuto con l’aggiunta di una sanzione e di una percentuale di interessi. Quest’ultimi sono ormai assai ridotti, per cui sul pagamento ritardato inciderà davvero solo la sanzione. Nel caso in cui il contribuente, nonostante l’avviso ricevuto non provveda al pagamento delle somme dovute a titolo contributivo, farà scattare l’emissione di una cartella esattoriale con iscrizione a ruolo.

Al fine di evitare il pagamento di una somma di denaro molto più alta dell’ammontare dei contributi non versati, è preferibile provvedere al loro versamento dopo aver ricevuto la prima notifica.

Se il contribuente ha difficoltà economiche può scegliere e ottenere una rateizzazione del debito da parte dell’Istituto di Previdenza Sociale. In caso l’importo da pagare sia inferiore ai 5.000 euro, è possibile versare il dovuto in sei rate, se la cifra da pagare è superiore ai 5.000 euro è possibile suddividerla in venti rate. A prescindere dal tipo di rateizzazione, ci saranno degli interessi da pagare sui contributi arretrati.

Condoni e prescrizione debito INPS

Se si è fortunati, si può usufruire di eventuali condoni previdenziali, i quali, però, vengono concessi da alcuni governi solo in casi rari e particolari. In presenza di tali sanatorie, il debito verso l’INPS non viene cancellato, ma viene depennata la sanzione oppure si concede al contribuente inadempiente la possibilità di saldare l’intero debito in misura ridotta.

Per quanto concerne la prescrizione per il mancato versamento dei contributi INPS, essa scatta una volta decorsi cinque anni ma solo nel caso non sia stata inviata alcuna notifica. Infatti, in caso di avviso o emissione di cartella esattoriale nel corso dei cinque anni, il termine di prescrizione riparte da zero.

Come pagare i contributi INPS in ritardo

Qualora il contribuente che abbia contratto un debito verso l’INPS voglia provvedere in ritardo al pagamento dei contributi non versati, può inoltrare una comunicazione all’Istituto. Tale operazione prende il nome di ravvedimento operoso e prevede l’accollo di una sanzione minore che viene calcolata in base ai giorni di ritardo e all’ammontare dell’omesso versamento. Ma entriamo nel dettaglio, ricordando che la percentuale della sanzione è giornaliera.

  • Il ricorso al ravvedimento operoso prevede una sanzione pari allo 0,1% dei contributi non versati, ma solo se il pagamento avviene entro 14 giorni dalla scadenza fissata;
  • Se il pagamento dei contributi INPS avviene entro un mese dalla scadenza prevista, la sanzione è pari all’1,5% dell’importo dovuto originariamente;
  • Il pagamento che avviene dopo 30 giorni, ma entro 90 giorni dalla scadenza, deve essere comprensivo di una sanzione pari all’1,67% dei contributi non versati;
  • Se sono passati più di 90 giorni dalla scadenza prevista per il pagamento dei contributi, ma comunque entro un anno, la sanzione applicata al versamento è pari al 3,75%;
  • Se il ravvedimento operoso viene effettuato entro due anni dalla scadenza, la sanzione è pari al 4,29%;
  • Trascorsi oltre due anni dalla scadenza dei contributi INPS dovuti, la sanzione raggiunge il 5% dell’importo originario.

Come accennato in precedenza, alla sanzione prevista vanno aggiunti gli interessi legali che attualmente sono pari allo 0,01%.

Sanzioni in caso di mancato ravvedimento operoso

In caso di mancata esecuzione di un ravvedimento operoso, l’importo della multa al momento dell’avviso bonario (primo avviso inoltrato dall’INPS) ammonta al 10% dell’imposta non versata, ma tale sanzione dovrà essere pagata insieme all’importo omesso entro 30 giorni dalla notifica di pagamento.

Nel caso in cui il contribuente non provveda al pagamento entro 30 giorni o non richieda la rateizzazione del mancato pagamento e della sanzione, riceverà una cartella esattoriale con una sanzione pari al 30% dell’importo dovuto.

Tutti i contribuenti, che siano titolari o meno di partita IVA, per il pagamento dei contributi, ma anche di tributi e premi, devono utilizzare il modello F24.

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Informazioni su Carmine Orlando 405 Articoli
Nato a Milano nel 1971 ma campano d'adozione, ho sempre avuto una grande passione per la scrittura, pur lavorando come libero professionista in altri settori. La scoperta del Web Copywriting e il vasto quanto complesso mondo della SEO mi ha conquistato, tanto da aver intrapreso un lungo percorso di formazione a aver trasformato un hobby in una fonte primaria di guadagno. Sono stato per anni coordinatore della redazione per CentroMeteoItaliano.it, ho collaborato con Money.it, con Notizieora.it e con BlastingNews.com.