I lavoratori impiegati nel settore pubblico o privato, possono fruire di periodi in cui sono esonerati dall’obbligo della prestazione di lavoro, continuando a percepire la retribuzione e mantenendo il proprio posto di lavoro con il riconoscimento anche dell’anzianità di servizio. Stiamo parlando dei permessi retribuiti che sono previsti dalla legge o dai contratti collettivi nazionali di lavoro, ma solo per determinati casi.
I permessi e/o congedi retribuiti per i dipendenti pubblici o privati sono previsti dall’ordinamento del lavoro italiano, al verificarsi di determinate situazioni. Vediamo quali sono i principali, partendo dalle tipologie di motivazioni che giustificano l’assenza dal lavoro:
Il congedo matrimoniale rientra tra i permessi per motivi personali e viene riconosciuto al dipendente che contrae un matrimonio con validità civile. Può usufruire del congedo parentale il dipendente genitore per prendersi cura del bambino nei suoi primi anni di vita e soddisfare i suoi bisogni affettivi e relazionali. Tuttavia, occorre precisare che il trattamento economico è pari al 30% della normale retribuzione. Il congedo formativo riguarda il dipendente che esercita il diritto di proseguire percorsi di formazione per l’intero arco della vita.
Tra i permessi per motivi personali, ci sono quelli previsti per decesso o grave infermità del coniuge (anche legalmente separato) o parte dell’unione civile. Oppure di un familiare entro il secondo grado di parentela (anche se non convivente) o ancora di un convivente risultante tale da certificazione anagrafica. I permessi per motivi di studio spettano al lavoratore per la frequenza di corsi di studio o per la preparazione e sostenimento degli esami, documentati su richiesta del datore di lavoro.
I dipendenti che ricoprono determinate cariche pubbliche godono dei relativi permessi, in quanto consiglieri comunali, provinciali, di altri enti locali e anche come componenti di consigli circoscrizionali per Comuni con più di 500mila abitanti.
Inoltre, i membri di giunte comunali, provinciali, metropolitane, comunità montane, municipi, unione dei comuni, organi esecutivi dei consigli circoscrizionali, unione dei comuni e dei consorzi tra enti locali, commissioni consiliari o circoscrizionali istituite in modo formale, commissioni comunali previste dalla legge, conferenze capigruppo e organismi di pari opportunità previsti dagli statuti e dai regolamenti consiliari.
E ancora, membri di organi esecutivi dei comuni, delle province, delle città metropolitane, delle unioni di comuni, delle comunità montane e dei consorzi tra enti locali. Presidenti di consigli comunali, provinciali e circoscrizionali, gruppi consiliari delle province e dei comuni con popolazione superiore a 15 mila abitanti.
I lavoratori fruiscono dei permessi elettorali, in quanto impiegati nei seggi in veste di presidente, scrutatore, segretario, rappresentante di lista o di gruppo di partiti oppure di comitati che promuovono referendum.
Tra i permessi per motivi sanitari e medici rientrano quelli previsti dalla legge 104. Quindi, ne usufruiscono i dipendenti disabili, i lavoratori che assistono familiari portatori di handicap (coniuge o parte dell’unione civile, convivente, parenti e affini entro il secondo grado). Per quanto concerne gli impiegati con un figlio disabile, i permessi variano a seconda dell’età del bambino.
I permessi per visite mediche riguardano i dipendenti che devono ad esse sottoporsi o per effettuare cure in situazioni particolari e in caso di tossicodipendenza e di soggetti disabili.
I dipendenti che effettuano donazione di sangue presso un centro di raccolta autorizzato dal Ministero della Sanità e per una quantità di almeno 250 grammi hanno diritto ai permessi per donatori. Così, come per i lavoratori che donano il midollo osseo, in tal caso, il permesso comprende gli accertamenti e i prelievi preliminari, l’atto di donazione e la successiva convalescenza.
Esistono anche altri tipi di permesse retribuiti, oltre a quelli appartenente alle categorie sopra citate. Ad esempio, i permessi ROL (acronimo di Riduzione Orario di Lavoro) e i permessi ex festività di cui possono beneficiare i lavoratori per i giorni che un tempo rappresentavano una festività poi soppressa (San Giuseppe, Ascensione, Corpus Domini, Festa dell’Unità Nazionale, S.S. Pietro e Paolo (a Roma è ancora festivo).
Poi ci sono i permessi per i dipendenti che appartengono ad organizzazioni inserite nell’elenco nazionale del volontariato di protezione civile. E ancora, i permessi retribuiti sindacali o per attività sociali.
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