Associazione culturale con partita Iva, come funziona?

associazione culturale con scopo di lucro

Le associazioni costituite per svolgere delle attività commerciali devono richiedere l’attribuzione della partita Iva. La richiesta si fa presso l’ufficio dell’Agenzia delle entrate dove le associazioni sono residenti. È importante rilevare che, contestualmente all’apertura della partita Iva, le associazioni devono depositare l’atto costitutivo e lo statuto presso l’Agenzia delle entrate.

Deposito dell’atto costitutivo e dello statuto dell’associazione presso l’Agenzia delle entrate

È necessario, tuttavia, che le associazioni in fase di costituzione richiedano l’attribuzione del codice fiscale all’Agenzia delle entrate prima di registrare l’atto costitutivo e lo statuto. La richiesta va presentata mediante presentazione del modello AA5/6. Il successivo deposito, presso l’Agenzia delle entrate, dell’atto costitutivo e dello statuto comporta una spesa di 200 euro che comprende il costo dei valori bollati e l’imposta di registro. Di questa spesa è esente l’associazione costituita per finalità di volontariato.

Quali associazioni devono richiedere la partita Iva?

Per le associazioni culturali costituite con l’intendo di non svolgere servizi commerciali è sufficiente avere il solo codice fiscale. Se le associazioni invece sono costituite per svolgere anche attività di commercio, di vendita di prodotti o di servizi, è necessaria la richiesta di attribuzione della partita Iva. L’attività commerciale deve essere svolta in maniera abituale.

Associazioni che svolgono attività commerciale: come si richiede la partita Iva?

Per richiedere la partita Iva, le associazioni che svolgono attività commerciale devono compilare il modello AA7/10. Si tratta del modello di richiesta di apertura, di variazione e di chiusura della partita Iva per soggetti diversi dalle persone fisiche. Nel modello, si deve riportare, innanzitutto, il codice fiscale dell’associazione. Il quadro A è quello inerente l’inizio dell’attività con attribuzione del numero di codice fiscale e di partita Iva. Nel quadro B, viene si definisce il soggetto d’imposta: in questa sezione del modello si deve definire la denominazione o ragione sociale, la sede legale, amministrativa o, in mancanza, la sede effettiva. Inoltre si deve compilare il domicilio fiscale, l’attività esercitata e il luogo di esercizio. Nel caso in cui l’associazione svolga più attività è necessario riportare quella prevalente.

Associazioni: il modello AA7/10 per l’apertura della partita Iva

Nel quadro C del modello AA7/10 si deve riportare il rappresentante dell’associazione (nel quadro F si inseriscono gli eventuali altri rappresentanti o soci). Il quadro D va compilato nei successivi casi di operazioni straordinarie e trasformazioni sostanziali soggettive, come scissione totale o conferimento, cessione e donazione di ramo d’impresa. Per la tipologia di attività che l’associazione andrà a svolgere è importante la compilazione del quadro G. In questa sezione si inseriscono le informazioni inerenti le altre attività esercitate e gli altri luoghi in cui saranno esercitate le attività o conservate le scritture contabili.

Compilazione on line del modello AA7/10

Il modello AA7/10 per l’apertura della partita Iva può essere scaricato e compilato direttamente on line collegandosi al sito ufficiale dell’Agenzia delle entrate. È sufficiente seguire le istruzione per la presentazione semplice e veloce. Le associazioni che abbiano intenzione di svolgere attività commerciale, come si capisce, devono comportarsi come una qualsiasi piccola o media impresa che inizia la propria attività. In tale vesti, l’associazione può scegliere anche il regime fiscale più conveniente.

Regimi fiscali agevolati delle associazioni

Un’associazione che abbia richiesto l’attribuzione di partita Iva in quanto svolge attività commerciale, potrebbe optare per il regime fiscale semplificato. La scelta potrebbe garantire vari vantaggi fiscali e offrire un regime forfettario di tassazione, sia per quanto riguarda le imposte dirette che l’imposta sul valore aggiunto.