I beni cosiddetti strumentali per un’impresa sono quelli che permettono di esercitare l’attività. Ragion per cui sono indispensabili e, tra l’altro, con il tempo questi beni vengono poi sostituiti con altri nuovi e più efficienti. Tra i classici beni strumentali spiccano le auto insieme ad altri veicoli, leggeri o pesanti, che permettono di esercitare l’attività d’impresa.
Basti pensare, per esempio, alle ditte dei settori edile e delle costruzioni, alle agenzie di noleggio ed alle scuole guida. L’auto aziendale come bene strumentale, inoltre, gode in Italia di benefici fiscali che sono rappresentati dalla detrazione piena dell’IVA ed anche dalla deducibilità al 100% dei costi di acquisto e di manutenzione.
I vantaggi fiscali sopra indicati sono ammessi se e solo se l’auto aziendale viene utilizzata solo ed esclusivamente per l’esercizio dell’attività d’impresa. Altrimenti si rischiano contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate. In quanto per usi e per fini anche diversi da quelli lavorativi l’auto aziendale in realtà non sarà un bene strumentale.
E, con un cambio di fiscalità che è meno vantaggioso per l’impresa, il mezzo di trasporto dovrà essere inquadrato come auto aziendale ad uso promiscuo. Oppure come auto aziendale ad uso personale in quanto è concessa dall’impresa, sotto forma di un compenso in natura, ad un dipendente oppure ad un collaboratore.
Molte imprese, specie se al controllo del Fisco non riescono poi a dimostrare l’uso dell’auto aziendale come bene strumentale, optano per l’inquadramento dei mezzi di trasporto ad uso promiscuo oppure, come sopra detto, ad uso personale. In entrambi i casi cambia di netto la fiscalità in quanto si rientra nella disciplina del cosiddetto fringe benefit.
Nel dettaglio, l’auto che è inquadrata come mezzo aziendale ad uso promiscuo può essere utilizzata sia per l’esercizio dell’attività di impresa, sia al di fuori delle mansioni e degli orari di lavoro. Il che significa, in questo caso, che un collaboratore o un dipendente può utilizzare l’auto aziendale ad uso promiscuo pure per coprire il tragitto casa-lavoro, e ritorno, senza infrangere la legge. Mentre l’auto aziendale ad uso personale, concessa ad un collaboratore, ad un dipendente ed anche ad un dirigente oppure a un amministratore, si presenta in tutto e per tutto come un compenso in natura che è tassabile e che è concesso dall’impresa.
Se l’auto aziendale viene concessa dall’impresa solo ed esclusivamente come mezzo di trasporto per l’esercizio dell’attività, altri fini ed altri usi sono perseguibili. Un dipendente che utilizza l’auto aziendale come se fosse una vettura ad uso personale, oppure ad uso promiscuo, può anche rischiare il licenziamento.
In quanto il lavoratore, in qualsiasi modo, non deve sfruttare i beni di un’azienda a proprio vantaggio per trarne un’utilità o un profitto a titolo personale. Specie quando per l’uso dell’auto aziendale, per esempio, l’impresa ha dato al lavoratore i buoni carburante a copertura delle spese per fare il pieno alla vettura.
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