Come aprire un’associazione culturale sportiva

Tra gli enti no profit, troviamo l’associazione culturale e sportiva dilettantistica (ASD) che si occupa della promozione di un’attività sportiva per i propri associati. Per “promozione” s’intende l’insegnamento didattico ai principianti e agli amatori di uno specifico sport e in seguito la sua pratica.

Ma quali sono gli step da effettuare per aprire una ASD, quanto costa farlo e qual è il regime fiscale che si può applicare, lo scopriamo in questo articolo.

Associazione sportiva dilettantistica: cos’è

Oltre a quanto già accennato, è da sottolineare che l’associazione culturale e sportiva dilettantistica, come si evince dalla denominazione, si può avviare solo quando lo sport è praticato dagli associati per passione in modo continuativo e senza un corrispettivo economico. Le discipline sportive prese in considerazione sono tutte quelle riconosciute dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI). Diversamente, quando lo sport è praticato a livello professionistico non può essere svolto sotto forma di associazione e, allora, richiede la costituzione di una società.

Poiché l’ADS, come tutte le altre associazioni non ha scopo di lucro, tutte le entrate vanno usate per lo svolgimento dell’attività ed è fatto divieto di distribuzione degli utili. Nonostante si tratti di un ente no profit, l’associazione sportiva dilettantistica può svolgere attività commerciale, purché l’attività prevalente resti quella sportiva.

Come aprire una ASD: atto costitutivo e statuto

Come per tutte le associazioni culturali, l’apertura di una ASD presuppone la presenza di almeno tre associati che hanno il compito di redigere e sottoscrivere l’atto costitutivo e lo statuto dell’associazione. Attraverso questi step, viene stabilita l’attività sportiva da praticare e le regole sulla gestione e amministrazione. Per firmare questi documenti non è necessario recarsi da un notaio, fatto salvo l’intento di creare un’associazione riconosciuta per evitare che gli amministratori rispondano con i propri beni per eventuali debiti contratti dall’organizzazione.

Codice fiscale o partita IVA

Dopo la costituzione dell’associazione sportiva dilettantistica è necessario richiedere il codice fiscale presso l’Agenzia delle Entrate. Ciò le consente di effettuare delle operazioni, come l’apertura di un conto corrente o firmare i contratti. Nel caso in cui, si svolga un’attività commerciale continuativa diventerà obbligatorio aprire una partita IVA per associazione.

Come registrare un’associazione sportiva dilettantistica

Dopo l’assegnazione del codice fiscale o della partita IVA, l’ASD deve essere registrata entro 20 giorni dalla sua data di costituzione per renderla conoscibile a terzi. La registrazione va effettuata presso l’Agenzia delle Entrate ed è obbligatoria se si vuole beneficiare delle agevolazioni previste per il mondo no profit.

Affiliazione al CONI

L’associazione sportiva dilettantistica deve richiedere l’affiliazione alla federazione sportiva di riferimento o ad un unte di promozione sportiva riconosciuto dal CONI. Una volta avvenuta l’affiliazione va richiesta alla federazione o all’ente cui si è affiliati l’iscrizione dell’ASD nel registro del Comitato olimpico nazionale italiano. Essere iscritto ad esso, vuol dire avere la possibilità di accedere alle agevolazioni di settore.

Il modello EAS

Entro 60 giorni dalla data di costituzione, le associazioni sportive dilettantistiche sono tenute a presentare il modello EAS per la comunicazione di alcuni dati fiscalmente rilevanti. E’ pur vero, che le ASD iscritte nel registro del CONI e che non svolgono attività commerciale sono esonerate dalla presentazione di tale modello.

Quanto costa aprire una ASD

I costi da sostenere per l’apertura di un’associazione culturale e sportiva dilettantistica sono decisamente bassi. Non essendo prevista la presenza di un notaio per la sottoscrizione dell’atto costitutivo e dello statuto, c’è già un gran risparmio. Diversamente, per costituire una ASD riconosciuta sarà necessaria la presenza di un notaio, il quale onorario si aggira intorno ai 2.000 euro.

Richiedere il codice fiscale è gratis, la registrazione comporta un pagamento dell’imposta di registro pari a 200 euro. Nessuna imposta di bollo è prevista per gli enti no profit sportivi. Nel caso si opti per la richiesta di partita IVA, l’apertura è gratuita se la si effettuata autonomamente, altrimenti, ci si rivolgerà a un professionista.

L’affiliazione ha un costo che varia tra i 100 e i 300 euro, a seconda della federazione sportiva o dell’ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI. A questo, va aggiunto il costo delle eventuali tessere per gli associati.

Regime fiscale e contabile

Le ASD beneficiano di agevolazioni fiscali e contabili che possono riguardare la promozione della specifica attività sportiva ed eventualmente l’attività commerciale.

Nel primo caso, la defiscalizzazione delle entrate per le attività svolte degli associati è pari al 100%. Nel secondo caso, le associazioni seguono i normali adempimenti fiscali e contabili di una società. Tuttavia, c’è da sottolineare che se sono iscritte al registro del CONI e non superano i 400.000 di proventi derivanti da attività commerciale possono accedere a un regime fiscale agevolato che prevede l’esonero dalla partita IVA e dalla fatturazione e un’aliquota di tassazione del 3%.

LEGGI ANCHE: Associazione culturale, chi la può aprire?

Carmine Orlando

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