Le detrazioni da lavoro dipendente sono introdotte in busta paga e consentono al contribuente una diminuzione della tassazione IRPEF, con una conseguente disponibilità di denaro maggiore a fine mese. Secondo il principio generale, più il reddito è basso e maggiore sarà l’importo delle detrazioni, ma questo è vero solo fino a determinate soglie di reddito. Infatti, quando il reddito conseguito ci si avvicina, le detrazioni fiscali vanno a decrescere.
Cerchiamo di capirne di più indicando le varie soglie di reddito da lavoro dipendente indicate.
Abbiamo tutti ben presente il bonus IRPEF introdotto dal governo di Matteo Renzi (da cui ha preso il nome) riconosciuto ai dipendenti pubblici o privati con un reddito percepito non superiore a 28.000 euro. I “famosi” 80 euro possono arrivare fino a 100 euro per i redditi compresi nella fascia 28.001 euro e 40.000 euro: in tal caso, all’aumentare dei compensi diminuisce il bonus.
E’ bene sottolineare che il bonus Renzi continuerà a non formare credito. Chi ne ha diritto lo riceverà ancora in busta paga, mentre i titolari di indennità INPS lo percepiranno come sostituto d’imposta.
Entrando nello specifico delle categorie di lavoratori, il bonus Renzi spetta ai lavoratori dipendenti, soci di cooperative, co.co.co., sacerdoti, LSU, stagisti, borsisti e similari, percettori di indennità di mobilità, prestazioni di esodo, cassa integrazione NASpI, indennità Ape sociale, lavoratori dipendenti che percepiscono compensi per incarichi da soggetti terzi.
Il reddito del contribuente preso in considerazione è sempre quello complessivo al netto di quello derivante dall’unità immobiliare adibita ad abitazione principale e relative pertinenze, tenendo conto di ciò, ricordiamo che per tali redditi inferiori a 8.145.000 euro annui, si resta esclusi dal bonus.
Invece, gli inclusi vengono divisi in due fasce:
Per ottenere le detrazioni il contribuente deve compilare l’apposito modulo da consegnare al proprio datore di lavoro che dovrà contenere le seguenti indicazioni:
Da non dimenticare che un coniuge si dice a carico se non possiede redditi propri eccedenti l’importo di 2.840,51 euro nell’anno corrente. Per quanto concerne le detrazioni lavoro dipendente per figli a carico possono essere attivate se i figli conviventi non superano i 24 anni di età e non possiedono reddito eccedente i 4.000,00 euro. Parlando di detrazioni lavoro dipendente per convivente a carico: possono essere considerati tali anche altri familiari conviventi che non possiedano reddito eccedente i 2.840,51 euro.
Ai fini di calcolare quando spettano detrazioni lavoro dipendente e quando non spettano detrazioni lavoro dipendente, ecco come calcolare le detrazioni lavoro dipendente a tempo determinato e indeterminato (ricordiamo che l’importo dovrà essere rapportato ai giorni di lavoro effettuati durante l’anno):
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