IRES o Imposta sul Reddito delle Società: cos’è e su cosa si paga

IRES

L’acronimo IRES indica l’imposta sul reddito delle società e si applica ai soggetti che non sono tenuti al pagamento dell’IRPEF, cioè soggetti diversi dalle persone fisiche.  Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta, le aliquote e le scadenze.

Aliquota IRES: proporzionale e non progressiva

L’IRES può essere considerata un’imposta analoga all’IRPEF, ma in realtà è strutturata in maniera completamente diversa. La prima nota da fare riguarda le aliquote, infatti si è detto nella parte introduttiva che si tratta di una sorta di alter ego dell’IRPEF, ma mentre questa è applicata al reddito delle persone fisiche, l’IRES si applica alle società e ad altri enti, solo in linea generale si può dire che si applica alle società. Nonostante questa “similitudine”, tra le due imposte le differenze sono tante, infatti mentre all’imposta sul reddito delle persone fisiche si applica il principio della progressività e quindi all’aumentare del reddito, l’aliquota aumenta, per l’IRES questo meccanismo non si applica, infatti l’aliquota è proporzionale ed è del 24%.

L’IRES nasce per sostituire l’IRPEG (Imposta sul reddito delle persone giuridiche) e per uniformarsi al diritto europeo con il decreto legislativo 344 del 2003. L’aliquota non è sempre stata del 24% infatti in un primo momento e cioè dall’introduzione fino al 2007 è stata del 33%; nel 2008 fino al 2016 è stata del 27,5.  L’aliquota IRPEG invece era ancora più alta ed ha raggiunto anche il 37%.

Cos’è la progressività

L’IRPEF risponde all’articolo 53 della Costituzione che afferma: tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema contributivo è improntato al criterio della progressività”.  Il criterio della progressività a sua volta risponde alle esigenze previste dall’articolo 3 della Costituzione comma 2 che prevede un impegno della Repubblica nel rimuovere gli ostacoli che non permettono di raggiungere l’uguaglianza sostanziale delle persone. Il criterio della progressività consiste in un aumento più che proporzionale delle imposte all’aumento del reddito, di fatto non è mai stato molto apprezzato soprattutto da coloro che hanno redditi medio-alti che si ritrovano a dover pagare imposte più elevate. Si ritiene che attualmente, avendo in Italia un’unica imposta progressiva, cioè l’IRPEF, il sistema nel complesso non sia più improntato a tale criterio.

Chi deve versare l’IRES: i soggetti passivi dell’imposta

Naturalmente è molto importante determinare in modo specifico chi sono i soggetti obbligati a versare l’IRES. Si tratta di:

  • Società per azioni e in accomandita per azioni, le società a responsabilità limitata, le società cooperative e le società di mutua assicurazione, le società europee  e le società cooperative europee che abbiano residenza in Italia;
  • gli enti pubblici e privati residenti in Italia, compresi i consorzi, i trust, gli organismi di investimento collettivo del risparmio e gli enti non commerciali (organizzazioni no profit);
  • Le società e gli enti che non sono residenti in Italia, sono tenuti al versamento dell’IRES limitatamente ai profitti generati in Italia.

Si può evidenziare che le società di persone, quindi ss, snc e sas, non sono tenute al versamento dell’IRES, ma solo dell’IRAP (dovuta anche dalle società di capitali)

Come si paga l’IRES

Al fine di regolare la propria posizione IRES 2021 è necessario in primo luogo presentare la dichiarazione, questa deve essere fatta utilizzando il Modello SC, la stessa deve essere presentata entro il 30 novembre di ogni anno e ha ad oggetto i redditi dell’anno precedente, quindi il modello da presentare entro il 30 novembre 2021 riguarda i redditi prodotti nel 2020.

Per la compilazione è possibile avvalersi del software gratuito RedditiOnLine SC presente sul sito dell’Agenzia delle Entrate e  che consente di compilare la dichiarazione e inviarla telematicamente . Per poter compilare da soli, quindi senza l’aiuto di un professionista, la dichiarazione IRES è necessario avere lo SPID,  la Carta Nazionale dei Servizi  o le credenziali per i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. In realtà procedere in modo autonomo alla dichiarazione IRES non è semplice perché la base imponibile varia in base alla tipologia di soggetto passivo. In linea generale si può affermare che viene pagata sul reddito complessivo dato alla somma di tutte le categorie di reddito. Per le società di capitali si deve far riferimento all’utile che si può rilevare nel conto economico, da rettificare tenendo in considerazione gli oneri deducibili e le variazioni fiscali presenti nel TUIR (Testo Unico Imposte sui Redditi).

Il versamento degli importi

Gli importi calcolati sulla base imponibile possono poi essere versati con il modello F24.  Gli importi dovuti sono versati in tre rate con acconto al 30 giugno e al 30 novembre e il saldo da versare entro il 20 giugno dell’anno successivo rispetto alla presentazione della dichiarazione. Se l’acconto da versare è inferiore a 258 euro si effettua il pagamento (sempre dell’acconto) in un’unica rata e quindi poi c’è il saldo finale al 20 giugno.