Ricostituzione pensione, come funziona e a cosa serve?

La ricostituzione della pensione 2021 consente il ricalcolo dell’importo dell’assegno previdenziale, entro i termini stabiliti dalla legge, per effetto del riconoscimento di contributi da accreditare (figurativi, obbligatori, da riscatto) versare o maturare antecedentemente alla data di decorrenza della pensione medesima.

Durante la fase della ricostituzione, sia d’ufficio che a domanda, la pensione sarà ricalcolata in base alle norme vigenti al momento della decorrenza originaria e subirà una variazione in aumento o in diminuzione.

La domanda di ricostituzione può essere inoltrata dai pensionati pubblici e privati.

Come funziona la ricostituzione della pensione 2021

La ricostituzione della pensione permette il ricalcolo della stessa che avviene nel caso intervengano dei cambiamenti sulla contribuzione versata con nuovi effetti sul rateo pensionistico. In alcuni casi la variazione viene effettuata d’ufficio dall’ente previdenziale se è automatica. Ma nella gran parte dei casi, le variazioni non sono automatiche e, quindi, vengono effettuate su richiesta: uno dei casi è il riscatto della laurea o dei contributi.

Questa tutela è concessa in riferimento a una norma risalente del 1968, che si pone come obiettivo la salvaguardia del lavoratore per i ritardi dei datori di lavoro in merito ai propri obblighi assicurativi. In questo modo, il lavoratore può provvedere a procurarsi la documentazione necessaria per l’accredito dei contributi figurativi e di conteggiare i contributi versati in ritardo come se lo fossero stati prima della decorrenza del trattamento pensionistico.

La ricostituzione si differenzia dal supplemento di pensione

La ricostituzione della pensione si distingue dal supplemento perché, nel secondo caso si conteggiano i contributi versati successivamente alla data di decorrenza della pensione. Diversamente, nel primo caso si ottiene la valorizzazione dei contributi versati prima ma che non sono ancora stati conteggiati o non riconosciuti.

Al momento della ricostituzione, l’assegno previdenziale viene riliquidato a partire dalla data originaria di decorrenza, sulla base delle norme alle quali è stato ricalcolato l’assegno. Per via di questa procedura, può succedere che una pensione passi dal sistema misto a un calcolo con il sistema retributivo. Ciò accade, ad esempio, se vengono riscattati i periodi prima del 1996.

Ricostituzione della pensione: quando è dovuta, requisiti e regole

Il ricalcolo e la ricostituzione della pensione sono spesso ottenuti tramite il riscatto di accrediti figurativi, contributi volontari o di contributi silenti non computati in fase iniziale, periodi non ricongiunti, variazioni reddituali, subentro di pensione ai superstiti, variazioni nelle percentuali di invalidità. Nel dettaglio, la ricostituzione della pensione è dovuta ai dipendenti pubblici e privati nei seguenti casi:

  • accreditamento di contribuzione non valutata in prima liquidazione;
  • esclusione di contribuzione già valutata in prima liquidazione;
  • modifica del valore retributivo e/o contributivo già considerato in prima liquidazione.

E’ il caso di contributi non presi in considerazione per il calcolo originario o da variazione di reddito oppure ancora da differenze sulla percentuale di invalidità riconosciuta.

Domanda di ricostituzione della pensione 2021

La procedura online dedicata alla ricostituzione della pensione può avvenire su domanda del beneficiario tramite il portale dell’INPS, oppure d’ufficio. In alternativa, ci si può affidare a un Patronato o al Contact Center: digitando gratuitamente da rete fissa il numero 803164 o da rete mobile il numero 06164164 al costo dell’operatore.

Prescrizione

Non sono previsti termini di decadenza per fatti sopravvenuti. Infatti, che la contribuzione sia accreditabile su domanda o d’ufficio, la pensione è sempre riliquidata a partire dalla decorrenza originaria. Quando avviene un calcolo errato durante la prima fase di liquidazione della pensione, invece, la domanda di ricostituzione della pensione, si può fare al massimo entro tre anni per non perdere il riconoscimento del diritto, altrimenti si avrà diritto solo ai ratei del triennio antecedente al ricorso. Restano i limiti di prescrizione ma solo per il riconoscimento degli arretrati, mentre il calcolo dei ratei si effettua sempre dall’inizio della pensione.

Per i contributi prescritti, invece, si può chiedere la costituzione di una rendita vitalizia. Si tratta però di una procedura che richiedere il versamento di un onere.

Carmine Orlando

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Carmine Orlando
Tags: pensione

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