Parliamo del bonus prima casa 2021, cos’è, a chi spetta. I casi in cui decade l’agevolazione e gli effetti negativi con l’aggiunta delle sanzioni.
Chi procede all’acquisto di una prima casa ha diritto al pagamento ridotto delle imposte in determinati casi.
Chi acquista una prima casa può beneficiare anche di un credito d’imposta nel caso in cui si venda e si riacquista un’abitazione nell’arco di 12 mesi. In caso dovesse avanzare, non sarebbe concesso usarlo per operare una riduzione delle imposte di registro, ipotecaria e catastale per l’acquisto di un altro immobile. Eventualmente, potrebbe essere utilizzata in compensazione o in dichiarazione dei redditi per ridurre l’Irpef.
Chi compra da un privato o da un’azienda IVA esente deve versare un’imposta di registro pari al 2% del valore catastale dell’immobile, invece del “normale” 9%. Inoltre, le imposte ipotecaria e catastale devono essere erogate per il valore di 50 euro ciascuna.
Invece, se il venditore è un’impresa operante con partita IVA, l’acquirente è tenuto a versare l’imposta sul valore aggiunto sul prezzo di cessione dell’immobile, pari al 4% e non al 10%. In tal caso, le imposte ipotecarie e catastali si pagano nella misura di 200 euro ognuna. Prezzo forfettario 200 euro per ciascuna delle imposte ipotecaria e catastale in caso di acquisto per successione o per donazione.
Non tutte le abitazioni possono beneficiare dell’agevolazione prima casa prevista, con riferimento all’appartenenze delle seguenti categorie catastali:
Tra l’altro, le agevolazioni sono previste anche per l’acquisto di pertinenze rientranti nelle seguenti categorie catastali (valido solo per una pertinenza per ogni categoria):
Inoltre, la pertinenza deve essere sempre destinata a servizio dell’abitazione principale, sempre che quest’ultima sia stata acquistata beneficiando dell’agevolazione acquisto prima casa. Restano escluse dall’agevolazione le abitazioni di tipo signorile (A/2); le ville (A/8); castelli o palazzi che si distinguono per elevatezza di grado o per indiscutibili qualità di pregio artistico e storico (A/9).
Perde il diritto al bonus acquisto prima casa, chi travisa il vero e rilascia dichiarazioni ingannevoli in sede di registrazione dell’atto di compravendita. Ma anche in caso di mancato trasferimento della residenza nel Comune dove è situato l’immobile entro i 18 mesi previsti dell’acquisto agevolato, anche se la casa è acquistata dal costruttore e non è pronta nei termini stabiliti.
Una volta accertata la decadenza dell’agevolazione, l’acquirente è obbligato a pagare la differenza tra l’imposta di registro ordinaria e le imposte effettivamente versate per l’atto di trasferimento, con in aggiunta una sanzione pari al 30% delle medesime imposte e il pagamento degli interessi di mora.
Se la vendita è soggetta ad IVA, è dovuta la differenza d’imposta non versata tra l’imposta calcolata in base all’aliquota applicabile in assenza di agevolazioni e quella risultante dall’applicazione dell’aliquota agevolata, con un’aggiunta di una sanzione pari al 30% della differenza stessa e del pagamento degli interessi di mora.
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