Le imprese possono nuovamente ricevere finanziamenti per i contratti di sviluppo. È quanto deciso dal ministero per lo Sviluppo economico (Mise) con il decreto direttoriale del 17 settembre 2021, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale numero 226 del 21 settembre 2021. Il decreto dispone che dal 20 settembre scorso, le imprese possano nuovamente presentare la domanda di accesso alla misura agevolata inerente i contratti di sviluppo.
Novità dalla riapertura dei termini per la presentazione delle domande dei contratti di sviluppo sono previste anche per i lavoratori delle aziende in crisi. La misura, infatti, va a sostegno dei contribuenti che hanno perso il proprio posto di lavoro a seguito di licenziamenti collettivi oppure per condizioni di crisi aziendale.
Lo strumento dei finanziamenti dei contratti di sviluppo è gestito da Invitalia. Mediante i finanziamenti si mira a sostenere i programmi di investimenti produttivi strategici e innovativi di grandi dimensioni. Tali programmi devono essere realizzati da una o da più imprese, indipendentemente dalla dimensione dell’azienda stessa e finalizzati all’incremento dell’occupazione.
La misura prevede l’impegno delle aziende che beneficiano dei finanziamenti, nel caso in cui procedano con l’incremento del personale e previa verifica dei requisiti professionali, dell’assunzione di lavoratori ai fini di un Accordo di programma previsto dal comma 6 dell’articolo 4 del decreto del 9 dicembre 2014, o di un Accordo di sviluppo previsto dall’articolo 9 bis dello stesso decreto. In particolare, le assunzioni devono riguardare:
Ulteriore novità riguarda i lavoratori di imprese coinvolte in tavoli di crisi. Per la salvaguardia di questi lavoratori la valutazione del finanziamento del contratto di sviluppo può riguardare sia le nuove domande presentate, sia quelle per le quali non sono già state trasmesse le valutazioni istruttorie di competenza.
I programmi di sviluppo realizzati da una o più azienda indipendentemente dalla dimensione e anche in forma congiunta deve prevedere costi ammissibili e spese di importo non superiore ai 20 milioni di euro. Per i programmi riguardanti le attività di trasformazioni e di commercializzazioni dei prodotti agricoli il limite scende a 7 milioni e mezzo di euro. Lo stesso limite, tuttavia, è previsto dalla legge di Bilancio 2021 per i programmi di investimento di imprese che hanno come oggetto la realizzazione di interventi in aree interne del territorio italiano oppure il recupero e la riqualificazione delle strutture edilizie dismesse.
L’assegnazione dei finanziamenti e, dunque, l’ammontare dei contributi spettanti a ciascuna azienda che ha presentato domanda viene calcolata in base al progetto da realizzare. Altri fattori di assegnazione riguardano la localizzazione degli interventi e le dimensioni delle imprese richiedenti. I contributi possono anche essere combinati tra di loro.
La domanda per richiedere i finanziamenti dei contratti di sviluppo va presentata all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di imprese S.p.A. – Invitalia. I modelli da utilizzare e le modalità da seguire sono quelli indicati sul sito Invitalia. Sul portale, infatti, è presente un’apposita sezione dedicata ai Contratti di espansione.
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