Nella dichiarazione dei redditi un ruolo importante rivestono le detrazioni per i figli a carico, possono però sorgere dei dubbi su quale dei due genitori possa portare in detrazioni le somme previste dalla legge, ecco una piccola guida sui soggetti a cui spettano se i genitori sono sposati, divorziati o non sposati.
Le detrazioni figli a carico sono agevolazioni fiscali riconosciute sia a coloro che hanno figli minorenni, sia a coloro che hanno figli maggiorenni non emancipati e quindi fiscalmente a carico dei genitori, ad esempio se la coppia ha un figlio maggiorenne che studia all’università, può ottenere per lui la detrazione, si può ottenere anche per il figlio maggiorenne che non studia e non lavora, infine si possono avere le detrazioni figli a carico anche per i disabili fiscalmente a carico. L’ammontare dipende da diversi fattori.
Dal punto di vista pratico le detrazioni IRPEF per i familiari a carico si traducono in una minore imposta da pagare e nel caso in cui ci si avvalga del sostituto di imposta per il pagamento, ad esempio i lavoratori dipendenti del settore pubblico o privato e i pensionati, è possibile ottenere il rimborso delle imposte già versate. Ciò che molti si chiedono è: detrazioni figli a carico: a chi spettano se i genitori sono sposati, divorziati o non sposati? Vedremo qui la casistica facendo però una premessa: queste devono essere disgiunte dagli assegni familiari, quindi può avvalersene anche il coniuge che non percepisce gli assegni per i figli.
Il primo caso da considerare è quello dei genitori sposati. In questo caso la regola generale è che le detrazioni spettano a entrambi i coniugi in misura del 50%. In realtà però ogni coppia, che si presume viva nell’armonia familiare, può fare i propri calcoli e scegliere di attribuire il 100% a uno dei due coniugi. Ad esempio può capitare che uno dei due genitori non abbia reddito, oppure abbia un reddito il cui IRPEF ha un ammontare inferiore rispetto a quanto gli spetterebbe di detrazione…insomma i coniugi scelgono in base alla reale convenienza economica dell’attribuzione a uno o a entrambi i coniugi delle detrazioni figli a carico.
Andiamo ora ad analizzare la situazione dei genitori separati/divorziati. In realtà anche in questo caso la situazione è di facile regolazione:
I genitori anche in questo caso possono però accordarsi e di conseguenza scegliere di far fruire le detrazioni a uno solo dei due coniugi, solitamente si fa un calcolo prettamente economico per decidere cosa fare.
Naturalmente quando c’è un alto tasso di litigiosità tra i coniugi, soprattutto nelle fasi iniziali, può capitare che le parti non riescano a trovare un accordo sul soggetto che deve fruire dei benefici fiscali. A questo proposito c’è un’importante pronuncia della Corte di Cassazione che ha stabilito che nel caso in cui uno dei genitori riesca a dimostrare di essere il solo a prendersi cura economicamente dei figli in quanto l’altro genitore non ha redditi o ha redditi troppo esigui, possa essere riconosciuto il diritto alle detrazioni per figli a carico tale genitore. Sentenza 18392 del 12.07.2018 della Corte di Cassazione.
Resta, infine, il caso dei genitori non sposati. In questo caso se i genitori hanno l’affidamento congiunto si applicano le stesse regole previste per i genitori sposati e quindi entrambi possono godere delle detrazioni per figli a carico in misura del 50%, ma resta la possibilità di scegliere di far ottenere le detrazioni a uno solo dei coniugi. Nel caso di affidamento esclusivo a uno dei genitori sarà solo costui a ottenere i benefici fiscali. Nel caso in cui i genitori convivano le detrazioni a carico per i figli spettano al 50% in alternativa i genitori possono scegliere una diversa divisione.
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