La multiproprietà è un caso speciale di comunione. Ecco come funziona, i costi e quando conviene godere di questa opportunità.
La multiproprietà immobiliare è una comunione caratterizzata da un vincolo di destinazione e da una particolare modalità di “godimento turnario“. Essa conosce una larga diffusione nella comproprietà soprattutto di immobili destinati alla villeggiatura. Spesso sono unità abitative all’interno di condomini a cui è legato il diritto al godimento di un immobile per un determinato periodo di tempo. Ad esempio: si utilizza quel bene per 15 giorni durante le ferie, oggi anno.
La multiproprietà non è regolata da uno specifico articolo del codice civile. Bensì deriva da un’attuazione del d.lgs 427/1988 in materia di contratti con diritto di godimento su immobili per un determinato periodo. Per questo motivo la multiproprietà potrebbe configurarsi come una comproprietà che attribuisce il diritto di godimento in quote, in modo esclusivo. Online ci sono molti annunci sia di vendita, ma anche di partecipazione ad aste immobiliari, quindi non è difficile acquistarne una quota.
La tutela del consumatore si estende ai contratti di multiproprietà di durata minima di 1 anno (3 anni nella disciplina previgente), aventi ad oggetto non più soltanto beni immobili (case, villette, ecc.) ma anche beni mobili nel caso in cui vengano adibiti ad alloggi (ad es., navi, roulottes, ecc.). Quando si acquista una multiproprietà deve essere anche fornito il formulario informativo che contiene:
Per rispondere a questa domanda occorre fare alcune precisazioni. Innanzitutto dipende dal tipo di immobile di cui si vuole diventare comproprietari. Ma anche dalla località più o meno turistica o di attrazione in cui si trova. I prezzi in genere oscillano da 1o mila a 40 mila per i luoghi più richiesti. L’acquisto della proprietà deve essere fatta mediante atto pubblico dinnanzi ad un notaio. Ci sono anche dei costi di gestione da sostenere e da dividere tra i vari comproprietari.
In altre parole, funziona come le spese condominiali che vengono ripartite tra i proprietari in base ai giorni di godimento del bene. Spesso questi sono anche motivo di rinuncia alla multiproprietà. Qualora si volesse recedere, occorre rivolgersi ad un notaio. Occorrerà redigere un atto di rinuncia deve essere autenticato da tale professionista e iscritto nel Registri immobiliari.
La multiproprietà ha riscosso molto successo nel settore degli immobili di lusso. Ma oltre a quella immobiliare esistono anche altri tipi di multiproprietà Ad esempio vi è quella alberghiera nella quale i partecipanti hanno diritto a godere in periodi predeterminati di una serie di servizi. tra questi l’alloggio in unità abitative definite tramite caratteristiche tipologiche. Dunque ciò che viene acquistato è un diritto personale di godimento, detto anche multi-locazione. Esiste inoltre la multiproprietà azionaria, nella quale ciascun partecipante possiede una o più azioni privilegiate di una società che danno diritto ad godimento, turnario, di una attività abitativa nel complesso edilizio gestito dalla stessa.
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