Qualsiasi imprenditore che vuole far crescere la propria azienda per espanderla ha bisogno di risorse o strutture, le quali non sempre sono disponibili a sufficienza. Per ovviare a questa mancanza esiste l’associazione temporanea di imprese: vediamo di cosa si tratta.
ATI è l’acronimo di associazione temporanea di imprese, si tratta di un gruppo che decide di mettere insieme tutte le loro risorse al fine di poter perseguire gli scopi che si sono prefissati come altrimenti non avrebbero potuto raggiungere da sole.
La collaborazione è comunque temporanea, una sorta di joint venture dedita alla cooperazione tra imprese di importanti e piccole dimensioni. Può capitare che ci sia una grande commessa che un’impresa non abbia le risorse o le strutture necessarie per farvi fronte. E’ proprio questo il caso in cui varie imprese decidono di associarsi unendo le forze del personale e gli strumenti per affrontare questa commessa a cui, altrimenti, la singola impresa avrebbe dovuto rinunciare.
Un altro grande vantaggio dell’associazione temporanea di imprese è di portare avanti un lavoro senza bisogno di creare un’altra società con tutte le conseguenze e i costi del caso.
L’associazione temporanea di imprese mira a uno scopo specifico: aggiudicarsi un appalto pubblico. Diversamente, le piccole imprese, prese singolarmente, non potrebbero permettersi di partecipare a causa delle limitate risorse, ma ecco che come si suol dire “l’unione fa la forza” e tutte le garanzie possono essere poste sul tavolo dell’ente pubblico con buone possibilità di vincere la gara.
A questo punto, la domanda sorge spontanea: “come costituire un’associazione temporanea di imprese?”. La prima mossa non può che farla chi ha ricevuto la commessa e non ha i mezzi per soddisfarla. Partono le chiamate per contattare altre imprese ed eventualmente prendere accordi. Lo si fa sottoponendo una pianificazione dove vengono indicati i diritti e i doveri di ogni impresa partecipante. Non capita di rado che si debba mettere mano al programma originale per apportare delle modifiche su chi è disposto o meno ad accettare dei compiti e a prendere degli impegni specifici.
Una volta raggiunto l’accordo comune, si deve formalizzare l’atto costitutivo della A.T.I. nominando un rappresentante legale, il tutto in presenza di un legale o di un commercialista che di solito lo redigono, ma la redazione può anche essere a carico dell’impresa che ha maturato l’idea di formare un’associazione temporanea di imprese.
Poiché si tratta di un atto costitutivo, è necessaria l’autenticazione di un notaio. L’associazione temporanea di imprese infatti, si costituisce per scrittura privata autenticata. Può essere anche il notaio ad assumersi il compito di redigere l’atto, in sostituzione del commercialista o del legale, ma in tal caso i costi lieviterebbero.
Tutti i partecipanti all’ATI conferiscono con un unico atto, il potere di rappresentanza ad un’impresa che funge da capo gruppo, la stessa che avrà a che fare con la stazione appaltante.
Non c’è un importo preciso che indichi il costo dell’atto costitutivo, dipende da quante imprese sono coinvolte nell’associazione temporanea, dalla complessità dell’atto. Come abbiamo detto, quest’ultimo avrà un costo nettamente superiore al normale, se dovesse essere redatto da zero dal notaio. In ogni caso, il costo è sicuramente minore a quello relativo la costituzione di un qualsiasi altro tipo di unione di imprese. Ovviamente, il carattere dell’associazione è temporaneo, in quanto si conclude con il termine dei lavori.
Le associazione temporanee di imprese possono essere di diversi tipi per struttura:
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