Può capitare di abbandonare un’attività poco remunerativa, ma dimenticandosi di chiudere la partita IVA e cancellare le posizione aperte presso INPS e INAIL, compresa la cancellazione alla Camera di Commercio. E’ possibile che tutto ciò faccia ritrovare la persona con cartelle esattoriali che riguardano l’INPS, l’INAIL e il diritto camerale da pagare alla Camera di Commercio. Esiste una soluzione per riparare a questa situazione che si creata in un periodo di tempo abbastanza lungo in cui non è mai stata effettuata la dichiarazione dei redditi? La risposta è affermativa, ecco co sa fare.
A questo punto, l’obiettivo è chiudere la partita IVA retroattivamente. Per capire come fare, si deve tenere sotto mano il numero di partita e il codice fiscale, la visura camerale, il numero di matricola INPS e il codice della ditta INAIL se si tratta di un artigiano.
Dopo aver raccolto tutto il necessario e verificata la possibilità di cessare l’attività, si deve comunicare a tutti gli enti coinvolti (Camera di Commercio, INPS, INAIL, Agenzia delle Entrate) la situazione. Si ricorda che l’Agenzia delle Entrate ha la possibilità di controllare e verificare l’inattività di una partita IVA che se è tale da almeno tre anni, può aver portato l’Agenzia delle Entrate a procedere con la chiusura d’ufficio della partita IVA affibbiando la relativa sanzione di 172 euro.
Chiudere una partita IVA retroattivamente è possibile se non sono state effettuazioni operazioni inerenti l’attività, quindi, in assenza di fatturazione e di qualsiasi comunicazione effettuata all’Agenzia delle Entrate e di presentazione della dichiarazione dei redditi.
La partita IVA va chiusa in modo retroattivo al 31 dicembre relativo all’ultimo anno in cui si è fatturato. Così facendo, si possono evitare di pagare i contributi INPS, INAIL e diritto camerale risultanti da quel 31 dicembre alla data attuale.
Dopo aver effettuato tutte le comunicazioni dovute, finalmente si potrà ottenere il certificato di cessazione di partita IVA, e la cancellazione di tutte le cartelle esattoriali riguardanti INPS e INAIL.
Successivamente, ci si dovrà recare agli uffici dell’INPS e a quelli dell’INAIL, esibendo il certificato di cessazione della partita IVA e la visura camerale di cancellazione.
Solamente dopo tutta questa procedura, INPS e INAIL trasmetteranno la documentazione all’Agente di riscossione.
Con piccoli accorgimenti si può risparmiare sul riscaldamento senza rinunciare al comfort: Altroconsumo spiega come…
Il Bonus Nido 2025 entra nella fase operativa: l’INPS annuncia importi aggiornati e nuove soglie…
Il Ministero della Salute spiega come conservare correttamente gli alimenti nel frigorifero: latte, carne e…
Lidl annuncia un nuovo Recruiting Day l’11 novembre 2025: una giornata di colloqui in presenza…
Costa solo 34,20 euro l’anno ma colpisce tutti i conti correnti attivi: è l’imposta di…
Arriva dal Giappone il Kakeibo, un metodo tradizionale che aiuta a risparmiare con carta e…