Con la legge delega prende il via un’epocale riforma fiscale: novità

riforma fiscale

Si è svolta ieri, 5 ottobre 2021, la conferenza stampa del Presidente del Consiglio Draghi sulla delega per la riforma fiscale. Ecco cosa è stato annunciato e su cosa verterà la riforma che appare essere la più importante dopo decenni di stratificazione legislativa.

I passi da compiere per giungere alla Riforma Fiscale

Il sistema fiscale italiano è tra i più complessi e a sottolinearlo è lo stesso Presidente del Consiglio Draghi, nel tempo si sono accumulate tante imposte, le aliquote sono cresciute, ci sono stati provvedimenti parziali che di fatto hanno reso il sistema sempre più complesso portando la tassazione italiana a livelli altissimi. Questo ha avuto notevoli riflessi nella vita quotidiana, con aziende che fuggono dall’Italia, cittadini che sentono come iniquo l’intero sistema e larghe fasce di evasione.

Ieri in conferenza stampa è stato presentato il disegno di legge delega sulla riforma fiscale, la stessa, una volta approvata delegherà il Governo a realizzare entro 18 mesi la riforma del sistema fiscale. La legge delega è un atto con cui il Parlamento delega al Governo l’emanazione successiva dei provvedimenti attraverso decreti legislativi. L’obiettivo dichiarato è riordinare il sistema fiscale e sicuramente il Governo, vista la base ristretta può raggiungere più facilmente l’obiettivo senza la navetta continua che di solito caratterizza l’approvazione delle leggi in Parlamento con la presentazione di migliaia di emendamenti. Ora proveremo a capire quali sono le novità importanti emerse e le linee guida per il nuovo sistema fiscale.

IRAP: addio con la riforma fiscale

Il disegno di legge delega definisce il perimetro di azione che riguarderà le principali imposte italiane: IRAP, IRPEF, IRES, IVA, inoltre è prevista la riforma del catasto. Il Presidente del Consiglio Draghi ha però sottolineato che nel complesso la riforma dovrebbe portare ad una minore pressione fiscale, ciò anche al fine di allineare il sistema italiano a quello dell’Unione Europea, infatti abbiamo il sistema non solo più complesso ma anche con tassazione più elevata. Il disegno di legge comprende 10 articoli, nel primo è chiaramente indicato che la riforma dovrà essere terminata entro 18 mesi, ma soprattutto che dovranno essere rispettati gli articoli 3 (uguaglianza formale e sostanziale) e 53 ( principio della progressività del sistema fiscale) della Costituzione.

La prima novità importante riguarda l’IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive) da sempre è considerata un’imposta poco equa ed è molto avversata, il Governo mira ad eliminarla entro il 2026, l’unico ostacolo resta reperire una fonte alternativa per finanziare la sanità regionale.

Cosa si prevede per l’IRPEF

Un’altra imposta su cui si punta è l’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche), qui diversi sono i temi toccati, in primo luogo le addizionali comunali e regionali vengono trasformate in “sovraimposte”, il loro ammontare dovrà essere comunque tale da assicurare lo stesso gettito a Regioni e Comuni, l’aliquota potrà essere aumentata nelle Regioni che mostrano delle sofferenze inerenti il sistema sanitario. Il Governo intende agire anche sulle aliquote medie, tra gli obiettivi c’è il riordino delle deduzioni e delle detrazioni.

La riforma dovrà comunque garantire il principio della progressività, ricordiamo che lo stesso prevede che chi ha di più, paghi di più ma non in modo proporzionale (tale sistema si realizzerebbe eliminando gli scaglioni), ma in modo più che proporzionale. Si vocifera di un’eliminazione del secondo scaglione, con accorpamento al primo scaglione, l’ipotesi non sembra probabile perché si tratterebbe di una riduzione di 11 punti percentuali, inoltre si parla di un ampliamento della no tax area che attualmente è di circa 8.000 euro.

IVA: Imposta sul Valore Aggiunto

Importanti novità potrebbero esservi anche per l’IVA, Imposta sul Valore Aggiunto, in questo caso si propone una semplificazione delle aliquote, non si specifica se si intende ridurre il numero delle stesse, l’obiettivo è comunque creare un sistema armonico all’interno dell’Unione Europea, semplificare la gestione e l’applicazione dell’imposta.

La tanto discussa Riforma del Catasto

Sicuramente ha fatto molto discutere la proposta di riforma del catasto, il Presidente del Consiglio ha più volte sottolineato che questa non mira ad aumentare il gettito fiscale e che le famiglie neanche si accorgeranno di questa modifica. L’obiettivo è allineare il valore delle rendite catastali al reale valore degli immobili. Si propone un nuovo censimento che mira a rilevare edifici abusivi e a riportare edifici agricoli situati in aree edificabili nella loro corretta “inquadratura”, a correggere le distorsioni inerenti la destinazione d’uso degli immobili (probabilmente si riferisce anche al catasto terreni. La nuova mappatura dovrebbe prendere il via il primo gennaio 2026 in questo lasso di tempo dovrebbero essere creati criteri uniformi per attuare la riforma.

IRES

Nella razionalizzazione del sistema rientra anche una riforma dell’IRES, Imposta sul Reddito delle Società, naturalmente le linee guida sono generiche, l’obiettivo è cercare di armonizzare la reale capacità di reddito a fini civili e fiscali puntando sulla revisione dei sistemi di ammortamento dei costi e riduzione degli adempimenti amministrativi a carico delle aziende. Cioè si punta a tassare il reale reddito tenendo in considerazione il complesso sistema dei costi che le aziende devono sostenere.

L’armonizzazione del sistema IRES dovrebbe puntare anche ad eliminare le distorsioni create al sistema fiscale dalla possibilità di scegliere tra diverse forme societarie e di impresa che di fatto hanno tassazioni diverse cercando il regime fiscale più favorevole, inoltre l’obiettivo anche in questo caso è allinearsi con il sistema europeo. Insomma l’obiettivo è neutralizzare le differenze tra regimi fiscali delle varie società e imprese.

Il governo per la riforma fiscale ha stanziato 2 miliardi di euro per il 2022 e 1 miliardo di euro per il 2023, questi fondi potranno essere implementati con quelli che derivano dalla lotta all’evasione fiscale. Tra gli obiettivi vi è anche la semplificazione del sistema di riscossione delle imposte implementando l’uso delle nuove tecnologie da parte dell’Agenzia Entrate e Riscossioni, questo dovrebbe portare un risparmio sulle spese per la riscossione.