Sono quattro le situazioni nelle quali si può utilizzare l’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) corrente. Rispetto all’Isee ordinario, quello corrente consente di ottenere una situazione dei redditi e del patrimonio più aggiornata.
L’indicatore corrente è richiesto in situazioni dove è necessario fornire la situazione familiare più recente rispetto all’Isee ordinario. Quest’ultimo, infatti, calcola la situazione dei redditi e del patrimonio risalente al secondo anno prima di presentare una domanda. Nell’istanza può essere richiesto di indicare la situazione economica e patrimoniale come avviene, ad esempio, per il Reddito di cittadinanza o per il rinnovo dello stesso.
La prima necessità per la quale può essere necessario avvalersi dell’Isee corrente è quella relativa alla variazione della situazione lavorativa. Più nel dettaglio i casi nei quali è necessaria la presentazione dell’Isee corrente sono i seguenti:
L’Isee corrente può essere necessario anche per chi proviene da un lavoro autonomo o con scadenza. Nel dettaglio:
La seconda situazione nella quale può essere richiesto l’Indicatore della situazione economica equivalente è quella dell’interruzione dei trattamenti previdenziali, o assistenziali o le indennità esenti dall’Irpef. Rientrano in queste casistiche, il Reddito di cittadinanza, la carta acquisti, gli assegni per il nucleo familiare, gli assegni per le famiglie che hanno almeno tre figli minorenni, gli assegni di maternità assegnati dai Comuni, gli assegni di natalità, l’indennità Covid.
La terza situazione nella quale può essere necessario l’Isee corrente è quella di una variazione netta dei redditi. Nel dettaglio, l’indicatore del reddito calcolato sui dati dell’anno prima che si presenta la Dichiarazione sostitutiva unica risulta differente di oltre un quarto (il 25%) rispetto alla situazione calcolata utilizzando i dati dei 2 anni prima.
Analogamente, ed è l’ultima situazione di utilizzo dell’Isee corrente, può variare di molto la situazione patrimoniale. Più nel dettaglio si usa l’Isee corrente per situazioni patrimoniali riferite all’anno prima della presentazione della Dichiarazione sostitutiva unica differente, di almeno il 20%, rispetto ai valori ottenuti con i dati dei 2 anni prima. Quest’ultimo utilizzo dell’Isee corrente è stato introdotto il 10 settembre 2021.
Risulta necessario conoscere quando può essere richiesto l’Isee corrente. Nei primi tre mesi di ogni anno (gennaio, febbraio e marzo), l’Isee corrente può essere richiesto, infatti, solo nel caso in cui siano intervenute variazioni della situazione del reddito. A partire dal 1° aprile, la richiesta può essere fatta per variazioni del reddito, del patrimonio, o per entrambi.
Anche la validità dell’Isee corrente è diversa a seconda dei casi. Se l’Isee corrente è stato richiesto per una variazione del patrimonio, o del patrimonio e del reddito, la validità è fissata fino al 31 dicembre dell’anno in cui è stato presentato il modello. Per l’Isee richiesto solo in seguito alla variazione del reddito, la validità è fissata in 6 mesi. In ogni caso, per ulteriori variazioni della situazione lavorativa oppure per i trattamenti di varia natura, l’aggiornamento dei dati deve avvenire nel termine di 2 mesi.
Sia l’Isee ordinario che quello corrente sono soggetti a dei controlli. In particolare, le verifiche vengono svolte dall’Inps e dall’Agenzia delle entrate. Inoltre, il controllo può avvenire sia alla presentazione di una domanda che in un momento successivo. Se dovessero mancare dei dati oppure se i dati sono diversi da quelli riscontrati, si può procedere con una nuova richiesta di Isee. Diversamente si può confermare la domanda già presentata, presentando anche gli opportuni documenti aggiuntivi.
Se l’Isee corrente dovesse essere utilizzato per ottenere prestazioni agevolate ma le informazioni riportate sono mendaci, non si potrà richiedere la situazione temporanea per i successivi due anni.
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