Legge di Bilancio 2022: ecco cosa aspettarsi

Mario Draghi ha convocato la cabina di regia a Palazzo Chigi, per esaminare il Documento programmatico di bilancio sulla Manovra 2022 da inviare alla Commissione dell’Unione Europea. Quali sono i punti salienti della Legge di Bilancio 2022?

Legge di Bilancio 2022: i punti chiave

La prossima Manovra dovrebbe valere circa 25 miliardi, tra cui spicca la Riforma Pensioni, la riforma fiscale, le modifiche sul Reddito di Cittadinanza, la revisione degli ammortizzatori sociali, le proroghe delle detrazioni fiscali in edilizia degli incentivi Transizione 4.0.

Sul fronte del DPb, è decisica la giornata odierna con il Consiglio dei Ministri del governo Draghi che si riunirà nel pomeriggio. Per il momento si può parlare solo di anticipazioni, il contenuto vero e proprio della Manovra economica 2022 lo conosceremo solo tra qualche giorno.

Le riforme della Legge di Bilancio 2022: anticipazioni sulla Manovra

Come ampiamente annunciato da molti mesi, per quanto concerne la Riforma Pensioni, Quota 100 andrà in cantina il 31 dicembre 2021. Sono in ballo l’introduzione di Quota 102 e altre proposte, come l’APE con anticipo contributivo oppure il potenziamento ed estensione di APE Sociale che prevede l’ampliamento della platea dei lavori gravosi. Inoltre, si prevede il rinnovo di Opzione Donna.

Molta curiosità desta la discussione sul Reddito di Cittadinanza, 200 milioni di euro sono già stati previsti per finanziare il sussidio, ma il problema si pone per l’anno prossimo. Ci sono diverse forze politiche che compongono la maggioranza di governo che spingono per la sua abrogazione, il fatto che costi circa 8 miliardi di euro per rifinanziarlo lascia intendere che seppure non ci sarà alcuna eliminazione, come tra l’altro promesso dal Premier Draghi già tempo fa, potrebbero esserci delle restrizioni, ad esempio sulla platea dei beneficiari e un potenziamento della componente che prevede obblighi di politiche attive.

In Manovra anche il finanziamento della Riforma fiscale. Il disegno legge delega ha posto molto paletti e potrebbe concretizzarsi già la riduzione sulle aliquote IRPEF, creando un minore gap tra lo scaglione del 27% e quello successivo del 38%, a beneficio di pensionati e dipendenti che dichiarano un reddito annuo tra 28.000 e 55.000 euro. E’ previsto anche il taglio del cuneo fiscale per quanto concerne i costi del lavoro a carico delle imprese, sostenuto da Partito Democratico e Movimento 5 Stelle.

Potrebbe esserci l’eliminazione dell’IRAP, ma con l’introduzione di un’addizionale IRES che attualmente non rientra nei gettiti.

E’ atteso anche il prolungamento del Superbonus al 2023, insieme alle proroghe di altri bonus edilizi, ossia la detrazione dell’Ecobonus ordinario (65%), il Bonus Ristrutturazioni al 50%, il Bonus Mobili al 50% fino a 16.000 euro o con ritorno a 10.000 euro, il Bonus Facciate al 90% e il Bonus Verde al 36%.

Questione ammortizzatori sociali: la riforma rientra nel PNNR, con l’estensione delle protezioni ai lavoratori autonomi e una revisione della cassa integrazione.

Anche la transizione 4.0 rientra nel PNNR, dove vengono rifinanziati gli incentivi, mentre nella Legge di Bilancio 2022 potrebbero esserci modifiche applicative rispetto all’attuale credito d’imposta.

Inoltre, il cashback molto probabilmente non sarà più ripristinato, in quanto pare sia maggiore l’investimento che il recupero dell’evasione fiscale, per non parlare degli abusi come le micro transazioni.

E’ possibile che vengano messi a bilancio altri due miliardi per l’acquisto di nuovi vaccini. Si pensa anche al rinnovo del contratto del pubblico impiego, scuola e università compresa per altri due miliardi circa.